“Le urne sono chiuse e hanno decretato il loro responso ponendo tutti noi nelle rispettive posizioni di vincitori e di vinti.
Ma a ben guardare nemmeno i vincitori hanno gran che da festeggiare, perché chi esce amaramente sconfitta da questa tornata elettorale é Ravenna.
Ebbene sì. Mentre i quotidiani pubblicano le foto di un de Pascale festante con tanto di stappo della bottiglia (e di codazzo accalcato al seguito mentre a tutti noi si chiede di essere rispettosi delle regole anti Covid), nelle segrete stanze della politica locale si stanno spartendo la torta del potere locale.
E sono tutti lì a sgomitare per guadagnare la fetta più grande: vincitori e anche finti perdenti. Perché si: in tutto questo ci sono anche i finti perdenti. Quelli che avevano il solo compito di distrarre il voto da chi poteva essere un pericoloso contraltare del Pd.
A vincere, cari concittadini, non é stato Michele de Pascale bensì il sistema di potere che oggi lo sostiene, cosi come in passato ha sostenuto Mercatali e i suoi predecessori, e che domani sosterrà chi gli garantirà la pancia piena.
Così mentre gli alberi cadono, la città si allaga, le imprese tremano e su tutti noi incombe lo spettro della riforma catastale, de Pascale si chiude nelle sue stanze a distribuire incarichi ai suoi cortigiani
Ci chiediamo a chi, il neo eletto Sindaco di Ravenna, darà poi la colpa quando sarà costretto ad aumentare le imposte per far stare in piedi un traballante bilancio comunale. Un orizzonte molte vicino.
Forse a quei Ravennati che “si lamentano per nulla” come ci ha tenuto a dire subito dopo la proclamazione della sua vittoria, dimostrando ancora una colta di non avere alcuna simpatia per i cittadini che dovrebbe amministrare.
O forse a noi de La Pigna ricoperti di insulti e sberleffi dai “bravi” del Pd persino durante la campagna elettorale.
E si, perché secondo il “partitone” Ravenna non é una città da amministrare bensì un trampolino di lancio da calpestare e sul quale saltare fino a raggiungere la spinta giusta per spiccare il volo a livello nazionale.
Aspettiamo di vedere quali saranno i provvedimenti depascaliani, ma teniamo che l’unico spettacolo a cui assisteremo sarà quello della successione tra de Pascale e Ouidad Bakkali, in una sorta di imitazione mal riuscita del già tragico duo americano Biden-Harris.
5 anni, forse meno, di immobilismo che ci condanneranno ad una lenta agonia economica, sociale e culturale.
Ma noi ci siamo e ci saremo. Pronti a contrastare i cannibali politici bramosi di azzannare la nostra meravigliosa città ed il suo splendido territorio.”
Veronica Verlicchi – Paola Pantoli (La Pigna)
Gabriele Zoli (Forese in Comune)
Ivan Di Bella (Noi per i Lidi)