Rivolgiamo un appello al Presidente dell’Abi Antonio Patuelli affinché si passi subito dalle parole ai fatti.

I ravennati in cassa integrazione e gli imprenditori locali in difficoltà sono stanchi di aspettare i tempi della burocrazia.

Hanno necessità di liquidità ora. Ma nessuno di loro finora ha visto un euro nonostante le rassicurazioni più volte espresse pubblicamente dal Governo centrale.

Apprendiamo, peraltro, dalla stampa nazionale che gli anticipi ai lavoratori della cassa integrazione ordinaria e in deroga non verranno erogati nel mese di maggio in quanto sono previsti tempi di massimo 30 giorni dalla ricezione della domanda.

Ma le tempistiche di erogazione oggi più che mai fanno la differenza e rappresentano una misura fondamentale per alleggerire le difficoltà di tantissime famiglie ravennati.

Molte di questo, non percepiscono lo stipendio dal mese di febbraio e riteniamo sia vergognoso che le banche non anticipino la cassa integrazione ordinaria e in deroga.

Così come i prestiti alle aziende che vanno accelerati se davvero si vuole dare loro una minima possibilità di sopravvivenza.

Sia per quanto riguarda i prestiti fino a 25.000 euro sia per quelli di impiego superiore.

E vanno evitati gli stratagemmi per far ricadere le garanzie statali concesse per l’attuale crisi sui vecchi prestiti alle aziende, assommandolo col nuovo prestito previsto dal Decreto Liquidità.

Non c’è più tempo da perdere e non ci sono più scuse: le banche con i costi di istruttoria, gli interessi e le garanzie concesse dallo Stato, hanno entrate sicure per i prossimi 6-8 anni.

Invitiamo, allora, Antonio Patuelli a dare indicazioni alle banche associate all’Abi di per velocizzare le erogazioni. Il sistema bancario deve fare la sua parte in questo momento di gravissima crisi economica e sociale e i tempi sono fondamentali. Ogni giorno di ritardo significa mettere a rischio chiusura sempre più imprese ravennati ed esporre sempre più lavoratori alla perdita del proprio impiego.