Hera opera in condizioni di monopolio nel settore dei rifiuti e della distribuzione dell’acqua, elargendo servizi scadenti ed inadeguati, profumatamente pagati da noi ravennati.
Già nei primi giorni di marzo, all’inizio dell’emergenza sanitaria, come Pigna abbiamo proposto al Sindaco Michele de Pascale di esentare dal pagamento della Tari tutte le imprese ravennati, per tutto il periodo di chiusura delle attività e di ridurla sensibilmente dal momento della riapertura fino a tutto il 2020.
Abbiamo avanzato la richiesta di riduzione anche in favore delle famiglie ravennati.
Proposte che solo ora, dopo 2 mesi, sono state accolte dal Sindaco. Ma solo per le imprese. Non per le famiglie.
Tutti noi ravennati abbiamo ben presente l’incremento spropositato che la Tari ha subito in questi anni.
Aumenti del tutto ingiustificati se si raffrontano alla qualità sempre più scadente dei servizi elargiti da parte di Hera a favore dei ravennati.
Ma forse la ragione di questi aumenti poggia anche nella necessità di coprire gli aumenti spropositati dei compensi elargiti a favore degli amministratori di Hera Spa, società di cui il nostro Comune è azionista tramite Ravenna Holding.
E’ notizia di pochissimi giorni fa, resa nota a seguito dell’assemblea ordinaria e straordinaria di Hera, che il compenso dell’amministratore delegato Stefano Venier per l’anno 2019, è stato di oltre 950.000 Euro!
Poco meno di 1 Milione di euro con un aumento rispetto all’anno precedente di quasi 400.000 euro.
E’ andata peggio, si fa per dire, al Presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano, che ha visto il suo compenso per il 2019 fermarsi a 560.000 euro e spiccioli.
L’aumento, frutto della parte variabile del compenso, è stato deciso dal Consiglio di Amministrazione di Hera Spa nel quale siede come rappresentante del Comune di Ravenna un volto noto del PD ravennate: Danilo Manfredi, il quale a sua volta porta a casa ben 60.000 euro l’anno per partecipare a 1 riunione al mese!
Lo stesso Danilo Manfredi che è stato indicato per la riconferma nel Cda di Hera proprio dal Sindaco Michele de Pascale, in occasione della riunione del Patto di Sindacato del 18 marzo 2020, ed eletto nell’assemblea dei soci del 29 aprile scorso.
Un’indicazione quella di de Pascale, che attesta la totale approvazione da parte dello stesso Sindaco riguardo l’aumento spropositato del compenso dell’Amministratore Delegato di Hera Spa.
E mentre le aziende e le famiglie ravennati si trovano a far fronte ad una crisi economica senza precedenti a causa della chiusura totale delle attività per l’emergenza Covid-19, e dal Sindaco arriva il no fermo sull’ipotesi di una riduzione della Tari per i cittadini, gli amministratori di Hera si spartiscono lauti compensi, con il beneplacito dei soci tra cui, appunto, il nostro Comune.
De Pascale non ha nulla da dire riguardo questi aumenti spropositati?
Perché non è intervenuto per bloccarli? Come giudica l’approvazione dell’aumento a favore del suo collega di partito Danilo Manfredi? E perché lo ha riconfermato?
Noi, di certo, continueremo la nostra battaglia, iniziata anni fa, per la riduzione della Tari e della tariffa dell’acqua per i cittadini, le famiglie, le imprese e le associazioni ravennati.
Ci sono troppi sprechi e costi comprimibili nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti urbani, di cui nessuno si occupa, che vanno a pesare sulle tasche di tutti noi.
Per evitare tutto questo, occorre che la tariffa venga calcolata e pagata esclusivamente in base all’effettiva quantità di rifiuti prodotti.