Tanti dubbi sul progetto Agnes, dalla solidità imprenditoriale della società all’iter autorizzativo e anche la petizione e il sostegno manifestato dal sindaco e presiedente della provincia di Ravenna, Michele de Pascale, in centro della conferenza stampa che Veronica Verlicchi, capogruppo de La Pigna, Citta-Forese-Lidi nel consiglio comunale di Ravenna e Marco Mastacchi, Presidente di Rete Civica, consigliere del Assemblea Legislativa Regionale, hanno tenuto quest’oggi nella sala consigliare in comune.
“Precisiamo sin da subito, per evitare strumentalizzazioni, che la lista civica La Pigna non è contraria all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Anzi, crediamo debbano essere sviluppate con sempre più convinzione. Ma come con tutti i procedimenti amministrativi, siamo attenti nell’analizzare e nel valutare nel merito tutti gli aspetti, nessuno escluso.” – ha precisato Verlicchi, continuano che – Sugli aspetti bisognosi di chiarimenti e legati alla concessione demaniale, alla limitata capacità finanziaria della Società Agnes srl di realizzare il progetto e su altri aspetti della vicenda, presenteremo a breve segnalazioni alle Autorità di controllo competenti.”
Ecco il comunicato stampa completo:
“I DUBBI E I LATI OSCURI DEL PROGETTO AGNES
L’analisi e la valutazione della documentazione richiesta, delle poche risposte fornite all’interrogazione e al question time del gruppo consiliare La Pigna,Città-Forese-Lidi, della visura camerale, degli striminziti bilanci di Agnes srl e delle dichiarazioni del Sindaco de Pascale e del Presidente della Regione Emilia-Romagna, hanno aumentato i nostri dubbi sul progetto Agnes.
Ci riferiamo in particolare all’ostinazione e alle iniziative di de Pascale nel sostenere un progetto privato, all’incapacità patrimoniale-finanziaria-economica-organizzativa della società Agnes srl nel poter realizzare un progetto da 1,8 miliardi di euro, al rilascio di una concessione demaniale senza aver espletato una gara e senza aver atteso la conclusione dell’iter autorizzativo, alla inopportuna ubicazione dell’impianto di stoccaggio e accumulo di idrogeno, all’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti tramite il fondo F2I nel capitale di Agnes srl, la probabile plusvalenza nel cedere tutto o parte del capitale sociale di Agnes srl una volta acquisita l’autorizzazione ministeriale, a chi ha sostenuto i milioni di euro per la elaborazione del progetto e per le relative consulenze, ai 70 milioni di euro del Pnrr stanziati per il progetto Agnes, la particolarità che vede una società presente sia nel progetto Agnes sia in quello del rigasifficatore di Snam. Ovvero, la Società Techfem.
Partiamo dal primo punto: il convinto sostegno pubblico e politico del Sindaco de Pascale anche in veste di Presidente Upi e del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Un sostegno che addirittura si é manifestato prima che il progetto fosse depositato nel 2021 per la richiesta di concessione dello specchio di area marina, per l’installazione delle pale eoliche e del fotovoltaico galleggiante al fine di produrre idrogeno per l’ottenimento delle autorizzazioni ministeriali.
Un sostegno a dir poco prematuro che recentemente è sfociato in una petizione ideata e promossa dallo stesso Sindaco, con l’invito a firmare sulla piattaforma “chance.org”.
Una petizione indirizzata al Governo e al Ministero dell’Ambiente, chiamando a sostegno anche le associazioni di categoria ravennati, comprese quelle cooperative e i sindacati.
Il progetto Agnes non è un’opera o un’infrastruttura strategica pubblica, bensì un progetto di iniziativa privata sprovvisto sin dall’inizio delle risorse finanziarie e del know-how.
In una dichiarazione apparsa su un organo d’informazione locale e risalente al 4 novembre 2023, il Sindaco de Pascale dichiara: “Si è cominciato a parlare di Agnes nel 2019 e ci siamo detti favorevoli da subito.”
I dubbi sulla solidità di Agnes
La Società Agnes è stata costituita in data 10 maggio 2019, quando il progetto non era stato ancora elaborato. Viene infatti presentato solo a gennaio 2021 in una prima stesura e poi ripresentato alla Capitaneria di Porto di Ravenna per l’ottenimento della concessione demaniale, solo il 28 settembre 2021.
- Tale ripresentazione si é resa necessaria in quanto la dislocazione delle pale eoliche, così come previsto nel primo progetto, contrastavano con le rotte delle navi in transito nel porto.
Eppure, de Pascale nel 2019 già sosteneva con enfasi un progetto che sarebbe stato messo nero su bianco solo 2 anni dopo e già con una prima revisione causa errore.
Tornando alla petizione, in favore della quale de Pascale sforna continui aggiornamenti sul numero delle firme, tramite la sua pagina Facebook, dimostrando un affezione costante e per dirla tutta insolita al sempre distratto sindaco di Ravenna.
Il Sindaco de Pascale è arrivato addirittura il 17 dicembre 2023, a proporsi al Governo per esserne nominato come commissario garantendo di rilasciare le autorizzazioni mancanti in soli 120 giorni.
Peccato invece che sulle ultra decennali opere pubbliche che riguardano la città e il Comune di Ravenna il Sindaco de Pascale o non agisce o agisce saltuariamente, con poca – per non dire nulla – determinazione e soprattutto se tirato per la giacchetta in particolare dal gruppo consiliare La Pigna.
Ci riferiamo in particolare, alle varianti di Mezzano e di Fosso Ghiaia, al raddoppio della linea ferroviaria con Castel Bolognese, al mancato arrivo dell’alta velocità a Ravenna, al latitante collegamento con Forlì, al bypass del Candiano, al raddoppio del tratto ravennate per il collegamento più veloce con Ferrara.
Tutte opere che se realizzate consentirebbero finalmente di togliere Ravenna dell’isolamento in cui ci ha intrappolato la cieca politica del PD locale in tutti questi decenni, impedendo lo sviluppo economico e turistico di Ravenna.
Ma queste opere a de Pascale non interessano, non ne parla ai livelli istituzionali di Regione e Governo e neppure dell’Autorità Portuale. Ma per Agnes srl come diremo successivamente, si spende eccome.
Ma si è mai visto un Sindaco sponsorizzare così apertamente un progetto privato? E come mai ha sostenuto così fortemente questo progetto addirittura prima della sua definizione e del suo deposito?
De Pascale ha dato persino vita ad un’iniziativa denominata “Transizione energetica ed ecologica”, durante la campagna elettorale 2021: il 29 luglio 2021 alle ore 20.30, presso uno stabilimento balneare di Marina di Ravenna.
- Certo è che questo spasmodico appoggio politico, non ultima la recentissima petizione online, è un’interferenza che ha il sapore della scorrettezza e che a nostro parere può persino configurarsi come un condizionamento verso i soggetti pubblici che devono valutare in autonomia ed imparzialità, se e quando eventualmente rilasciare la Valutazione di Impatto Ambientale cosi come l’autorizzazione unica, che prevede al termine il rilascio dei titoli per la costruzione e l’esercizio degli impianti.Va anche precisato che il Comune di Ravenna non solo non ha alcun ruolo nella vicenda ma anche che il Sindaco de Pascale non si è mai presentato in Consiglio Comunale per illustrarne i contenuti del progetto che tanto sostiene.
Quando il Consiglio Comunale ha trattato questo progetto è solamente perché il gruppo consiliare La Pigna,Città-Forese-Lidi ha presentato un’interrogazione corposa, con domande che o non hanno trovato risposta o hanno ricevuto risposte che hanno dato vita ad ulteriori perplessità su questa vicenda.
La discussione sul progetto Agnes è stato portata in Regione dal capogruppo di Rete Civica,a cui la lista civica La Pigna aderisce, Marco Mastacchi che è qui presente e che ci riferirà sulla iniziativa politica promossa.
I DUBBI E l’ITER DEL PROGETTO AGNES
Oltre all’insistente e perdurante interessamento sulla vicenda, sono le risposte insoddisfacenti all’interrogazione del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi a rafforzare i dubbi e a non chiarire i lati oscuri della vicenda relativa al progetto Agnes.
Nello specifico:
1) Le concessioni rilasciate prematuramente e senza gara
La concessione demaniale è stata rilasciata alla Società Agnes srl già da tempo senza aspettare la conclusione dell’iter per il rilascio della VIA e per il rilascio dell’autorizzazione unica da parte del Ministero dell’ambiente. La concessione demaniale rilasciata senza una procedura di gara. Perché?
2) La capacità finanziaria della Agnes Srl
La società di Agnes srl risulta non avere la capacità finanziaria necessaria a sostenere un investimento dichiarato di 1,8 miliardi di euro. Al momento della domanda, infatti, la società risultava avere una persona fisica socio unico e amministratore unico e presentava un capitale sociale di 10.000 euro, ricavi totali nel 2021 di euro 9.000 e nel 2020 di euro 2.000.
Agnes srl non ha alcuna possibilità di sostenere tale investimento avendo un patrimonio netto di 10.633 euro a fronte di una stima aggiornata dell’investimento pari a 1,8 miliardi di euro, corrispondente allo 0,000006 % delle risorse necessarie per la realizzazione del mega progetto.
Progetti di questa portata vengono presentati da gruppi internazionali con adeguate capacità finanziarie e possesso in proprio del relativo know how come ad esempio il gruppo spagnolo Acciona che vanta 11 GW di capacità installata, ma punta a raggiungere i 20 GW entro la fine del 2025 e i 30 GW entro il 2030.Attualmente risultano presentate ed in corso di istruttoria in Italia altre istanze per la costruzione di parchi eolici anche marini, ma nessuna presentata da società con capitale sociale di 10.000 euro.
Come verranno finanziati progettazione e realizzazione?
3) E’ stato debitamente valutato il rischio rilevante per l’impianto di stoccaggio e accumulo di energia e idrogeno in caso di incendio?
Il 3 maggio 2023 ho presentato un question time in Consiglio Comunale dal titolo: “Sulla variante urbanistica relativa al Progetto Agnes: rischi rilevanti per la pericolosità degli impianti di stoccaggio dell’energia elettrica e dell’idrogeno”
Nel suddetto question time facevo presente che l’area compresa tra via Trieste, via Piomboni e via Fiorenzi Francesco – dove è prevista la realizzazione dello stabilimento a terra del progetto Agnes, composto da impianto di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno verde, stazione elettrica di trasformazione e impianto di accumulo – è classificata dal Regolamento urbanistico edilizio come spazio portuale.
Tra gli usi ammessi non sono comprese le stazioni elettriche di trasformazione né gli impianti di accumulo come peraltro anche la produzione e la distribuzione di idrogeno verde non è prevista.
In tale area ad oggi a destinazione portuale, oltre allo stoccaggio di idrogeno con capienza di 16 tonnellate è previsto anche un impianto di stoccaggio di energia elettrica a batterie al litio da 50/200 Megawatt.
La presenza degli impianti di stoccaggio di energia elettrica con batterie e dell’impianto di stoccaggio dell’idrogeno comportano un considerevole aumento del “Rischio di Incidente Rilevante” in un’area già di per sé fortemente a rischio e perciò esclusa dallo strumento urbanistico vigente.
- In caso di incendio delle batterie al litio dell’impianto di stoccaggio su energia elettrica, si produrrebbero danni ambientali e rischi per la salute dei cittadini ravennati così come in caso di esplosione dell’impianto di stoccaggio dell’idrogeno.
Alla domanda a chi appartiene l’area dove è prevista la realizzazione di questo stabilimento, la risposta data dalla Giunta Comunale è stata che la proprietà è di Sapir Spa: società di cui il Comune di Ravenna è guarda caso azionista principale attraverso Ravenna Holding e nella cui governance il Comune di Ravenna ha un ruolo di primaria importanza.
Un’area adiacente a via Trieste, molto trafficata con aumento dell’intensità durante il periodo estivo in quanto tratto che collega Marina di Ravenna e in parte Punta Marina con la città di Ravenna.
Il pozzetto di giunzione, identificato come area di approdo, risulta essere previsto in un parcheggio a circa 250 metri dalla spiaggia di Punta Marina, nei pressi di viale delle Sirti.
4) Chi e come sono stati pagati i costi di consulenza e di progettazione.
Il 4 febbraio 2022, l’allora socio unico e amministratore unico di Agnes srl dichiarò che il progetto costa molti milioni e che il processo autorizzativo va fatto da ingegneri molto preparati.
Va da sé che una Società con un capitale sociale di appena 10.000 euro non solo è impossibilitata a realizzare un investimento di 1,8 miliardi di euro, ma è altrettanto impossibilitata a sostenere costi per l’elaborazione del progetto e di consulenza di molti milioni di euro. Nell’interrogazione discussa il 28 marzo 2023, ho chiesto al Sindaco se i costi per la elaborazione del progetto e la presentazione dell’istanza per il rilascio della concessione demaniale del progetto risultino ad oggi sostenuti interamente da Agnes srl o eventualmente anche da un soggetto terzo. A questa domanda non è stata data risposta.
Certamente la diretta Facebook della seduta del Consiglio Comunale nella quale si è discussa l’interrogazione del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi è stata seguita dall’amministratore delegato di Agnes srl che a tarda sera dello stesso giorno mi ha contattata al telefono, fornitogli a detta sua dal suo responsabile amministrativo Gianluca Pandolfini – paladino sui social del Sindaco de Pascale e amministratore di diversi gruppi Facebook.
Nei messaggi inviatimi l’amministratore delegato di Agnes srl risponde affermando che i soldi li hanno messi Saipem e F2I (società partecipata da Cassa Depositi e Prestiti), società partecipate dallo Stato.
La mattina successiva invio un messaggio all’amministratore delegato di Agnes in quanto mi aveva espressamente dato la sua disponibilità in caso di bisogno di chiarimenti.
“Buongiorno
sono a chiederle di ricevere queste informazioni approfittando della sua dichiarata disponibilità
Le chiedo dal momento che ha dichiarato alla stampa che l’elaborazione del progetto Agnes srl comportava una spesa di milioni di euro, a quanto ammonta tale spesa e a quale società sono stati addebitati i relativi costi
Chiedo inoltre di sapere in quale data è stata rilasciata la concessione demaniale e magari se vuole allegarne copia.
Le chiedo infine come è avvenuto il contatto con F2i ,Fondo partecipato da Cassa Depositi e Prestiti e se vuole può allegare copia della visura camerale aggiornata di Agnes srl.
Le auguro i migliori successi per la sua iniziativa imprenditoriale”.
Al messaggio non é mai stata data risposta: ala faccia della disponibilità.
5) 70 milioni di euro per Agnes srl grazie a de Pascale
Il 30 giugno 2022, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, recante “misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”.
Si tratta del fondo integrativo al PNRR, il cosiddetto ‘DL Fondone’, che prevede una serie di misure e investimenti complementari a quelli già delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e che destina, di fatto, anche 70 milioni di euro a sostegno del Progetto Agnes.
Un contributo che viene concesso ad una società che non ha ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale e neppure l’autorizzazione unica.
In data 17 giugno 2021, il Sindaco Michele de Pascale ha dichiarato: “Mi sono molto battuto perché venisse accolto nel Pnrr il progetto Agnes su eolico fotovoltaico e idrogeno e ora è arrivata la bella notizia che l’emendamento è stato approvato.”
In data 28 settembre 2022, il Sindaco Michele de Pascale, in riferimento al Progetto Agnes dichiara: “Si tratta di una notizia molto importante per Ravenna in particolare per la realizzazione del progetto Agnes, perché significa che il Governo ha ufficialmente accolto la proposta di Upi di includere nel decreto anche parchi eolici su pali fissi e solare galleggiante. Con queste modifiche c’è la concreta possibilità di realizzare a largo delle coste di Ravenna 700 MW di energia pulita a servizio di tutta la Romagna”.
- Con queste 2 dichiarazioni il Sindaco de Pascale si attribuisce la paternità dell’emendamento in favore di una società privata di ben 70 milioni! Come verranno impiegati questi soldi pubblici?
Per finanziare la progettazione di Agnes srl?
6) L’ingresso di F2I, partecipata da Cassa Depositi e Prestiti in Agnes srl
Il 4 febbraio 2022, il proprietario e amministratore unico di Agnes srl, rilascia una dichiarazione che viene pubblicata su un sito, in cui afferma: “Agnes oggi è diventato un progetto ancora più importante di prima. Vale oltre 1 miliardo in lavori e genera molto indotto, ma nessuno ha mai detto che Saipem sia l’investitore finale.
La cosa più complessa non è trovare l’investitore, anche se si parla di 2 miliardi complessivi, ma è autorizzare il progetto (costa molti milioni il processo autorizzativo e va fatto da ingegneri molto preparati) e ad oggi in Italia chi li ha investiti li ha persi, perciò nessuno li vuole davvero rischiare.”
Precedentemente e più precisamente in data 28 gennaio 2022, su un quotidiano locale appare un articolo nel quale si afferma: “Intanto procede anche la parte finanziaria: al progetto Agnes sono interessati alcuni fondi d’investimento e multinazionali. Manteniamo contatti settimanali vedremo gli sviluppi man mano che il progetto prosegue.”
È quindi più che probabile che vi fosse una certa sicurezza da parte di Agnes srl di avere un investitore (poi rivelatosi essere F2I, partecipato da Cassa Depositi e Prestiti).
Rimane da capire chi ha messo in contatto e ha agevolato l’ingresso di F2I con Agnes srl.
Ne l’amministratore delegato di Agnes srl ne il Sindaco hanno risposto a questa domanda, neppure durante la discussione dell’interrogazione del 28 marzo 2023.
Conclusioni
Sugli aspetti bisognosi di chiarimenti e legati alla concessione demaniale, alla limitata capacità finanziaria della Società Agnes srl di realizzare il progetto e su altri aspetti della vicenda, presenteremo a breve segnalazioni alle Autorità di controllo competenti.”
Veronica Verlicchi
Capogruppo La Pigna, Città-Forese-Lidi