Le ultime partite si sono disputate il 4 marzo, 6 dei campionati provinciali e quella di Superlega al Pala De Andrè tra Consar e Vibo Valentia, poi l’impetuoso avanzare del Covid-19 ha stravolto tutti i piani ed ha fermato lo sport ad ogni livello e quindi anche la pallavolo ravennate.
La Fipav ha prima sospeso l’attività sperando in un miglioramento e poi l’8 aprile si è dovuta arrendere definitivamente, decretando la conclusione di tutti i campionati di ogni livello, senza promozioni e retrocessioni e senza l’assegnazione degli scudetti.
Adesso che è iniziata la Fase 2 e si torna a parlare di ripartenze, il comitato territoriale Fipav di Ravenna vuole cominciare a muovere i primi passi verso la nuova stagione, pur nell’incertezza dell’evoluzione della situazione sanitaria, indicendo per sabato 9 maggio alle ore 10.30 l’assemblea delle società affiliate in videoconferenza.
“Si farà il punto della situazione attuale, ponendo attenzione in particolare al contenuto degli interventi già decisi dalla Fipav nazionale a supporto delle sue società – spiega Mauro Masotti, presidente del comitato Fipav Ravenna – ed alle possibilità di programmare un futuro che è ancora tutto da scrivere, dipendendo in gran parte dall’evoluzione della pandemia ancora in atto. Purtroppo quest’anno ci siamo dovuti fermare nel momento clou della stagione e siamo riusciti a far disputare soltanto il 57% delle partite in programma e a concludere solo il campionato Under 14 femminile, che il 23 marzo a Granarolo Faentino ha visto la vittoria della Teodora Mib Service per 3-0 sulla Pallavolo Faenza, ma ora è il momento di pensare al domani, studiando le diverse formule applicabili ai futuri campionati e tornei federali. L’inizio della prossima stagione sportiva è fissato a luglio, ma dubito che le nostre società potranno iniziare a svolgere attività indoor a settembre, visto che per la quasi totalità utilizzano palestre scolastiche e la situazione è al momento poco incoraggiante: non sappiamo se le scuole saranno aperte e se eventualmente si potranno usare le palestre, non credo che in ogni caso i protocolli di sanificazione e sicurezza attualmente disponibili siano compatibili con le risorse dello sport dilettantistico locale. E’ evidente che sarà necessario un grande sforzo da parte di tutti, società, scuole, Comuni, Province, Regione Emilia-Romagna e Stato centrale, che in una “santa alleanza” dovranno permettere le condizioni per riprendere l’attività, quando sarà il momento giusto, per rimettere in moto quel grande motore sociale che è il nostro sport dilettantistico. Dovremo anche valutare con attenzione la possibilità di svolgere attività all’aperto, dove sembra più sicuro”.
In questa fase l’intervento più rilevante a sostegno del movimento pallavolistico è arrivato dalla Fipav nazionale, che ha avviato un’azione forte e decisa per le sue 4232 società e per i suoi atleti, allenatori e dirigenti (solo a Ravenna sono quasi 3.000), che si articola in tre importanti provvedimenti anti-crisi: difesa delle società; sostegno ai tesserati; ripartenza dai giovani.
L’impatto economico di questa manovra a livello nazionale sarà di 4milioni 675mila e 389 euro. “Questa manovra permette alle 32 società del Comitato di Ravenna di risparmiare almeno 25-30mila euro – sottolinea Masotti – per la prossima stagione (dipenderà da quante affiliazioni e tesseramenti vi saranno), almeno metà delle quali dalla sensibile riduzione delle quote d’affiliazione (portate al costo di 15 euro, comprensivo di assicurazione e tesseramento di 6 dirigenti) e in maniera sensibile dall’esenzione delle quote d’iscrizione e tasse gara di tutti i campionati giovanili, dal Volley S3 dei bimbi di 6 anni sino alle under 19. Questa è un’operazione importante che aiuta tutto quel mondo delle piccole associazioni dilettantistiche che tra mille sforzi cercano di portare avanti i loro programmi tra i giovani delle loro comunità e che costituiscono anche l’ossatura della Federazione, visto che il 90% del nostro movimento provinciale è costituito dai giovani. E’ possibile inoltre che in futuro vengano liberate ulteriori risorse per il movimento che, non dimentichiamolo, è secondo solo al calcio tra gli sport di squadra”.
Parallelamente a questo, anche a livello regionale (coi voucher di 150 euro che dovrebbero andare alle famiglie bisognose per l’iscrizione dei propri figli ai corsi sportivi ed i finanziamenti di eventi e progetti) e nazionale (in attesa di interventi specifici per lo sport dilettantistico si pensi solo ai Mutui light in erogazione dall’Istituto per il Credito Sportivo alle piccole realtà ASD e SSD) qualcosa si sta muovendo: “C’è un insieme di opportunità che vale la pena di conoscere e sfruttare anche in questo momento tanto critico – evidenzia ancora Masotti – e cercheremo di essere vicini alle nostre società, augurandoci di contribuire al rilancio della pallavolo, per affrontare l’emergenza e le difficoltà che ne seguiranno nella maniera meno dannosa possibile, consapevoli comunque che il mondo della pallavolo non potrà tornare alla normalità in tempi brevi. Devo mandare un messaggio forte e chiaro a tutte le famiglie: Portate i vostri figli dalle nostre società, perché la pallavolo, che non è sport di contatto, è uno sport sicuro anche in questo frangente. Potete leggere lo studio aggiornato del Politecnico di Torino, che secondo qualcuno ne certificava la pericolosità; in realtà ne riconosce la sicurezza nel rispetto delle misure che la situazione richiede a noi ed a tutte le discipline sportive”.