Rosanna Liverani la mamma di Pierpaolo Minguzzi, il carabiniere rapito e ucciso nel 1987, aspetta la verità da 30 anni.
Si è presentata nell’udienza di oggi ed ha chiesto di parlare davanti alla corte, dopo aver sentito le testimonianze di alcuni ex ufficiali chiamati alla sbarra, a dare le loro versioni.
Ricordi vaghi. La maggior parte di loro (chiamati come testimoni) non ricordava, o non aveva partecipato alle indagini, perciò testimonianze insufficienti a dare delle speranze per una verità da 30 anni attesa dalla famiglia.
Oggi in aula Rosanna Liverani, mamma del giovane carabiniere, ha spronato la corte ad aiutarla nella ricerca della verità.
Una donna dalla vita dura, ha espresso oggi la sua rabbia in maniera composta ma ferma.
La prossima udienza ci sarà il 21 febbraio, dove si cercherà di sentire gli imputati, alcuni dei quali scappano come le anguille, tra malattie vere o presunte.
Pierpaolo Minguzzi, originario di Alfonsine, aveva 21 anni quando fu ucciso, nel 1989. Il carabiniere di leva prima fu rapito e poi ucciso in un tentativo di estorsione finito male. Da 30 anni la giustizia non ha ancora detto la sua ultima parola sui colpevoli.