“Si è tenuto ieri l’incontro dell’Edera ravennate con l’onorevole Giorgio La Malfa, esponente repubblicano ed economista, già Ministro e Parlamentare europeo a tema “La sfida dell’Europa su dazi, Usa e mercati: nuovi scenari, nuove opportunità”. Ad aprire è stato il segretario regionale del Pri Eugenio Fusignani che, dopo aver letto i saluti del segretario nazionale De Rinaldis Saponaro, ha annunciato il raggiungimento delle 500 firme raccolte per le elezioni comunali. Ha poi ricordato come l’Europa stia attraversando una fase delicata, «in cui non può permettersi di restare a guardare, altrimenti rischia di essere travolta dai nuovi scenari internazionali. Con la minaccia dei dazi, Trump ha avuto un solo risultato: rompere la fiducia reciproca. Perciò, senza un’Europa forte, autorevole e unita, rischiamo di perdere questa partita prima ancora di iniziarla».

Giacomo Rabboni, consigliere nazionale Pri e future leader dell’ISPI, ha fornito un quadro dell’odierno contesto internazionale, per poi lasciare la parola a Giorgio La Malfa. «Nell’ultimo mese – ha esordito La Malfa – è saltato uno dei punti cardine che il Pri ha sempre sostenuto: la certezza di avere accanto gli Stati Uniti. Perciò, serve una politica per il futuro per l’Europa, e per un’Italia dentro l’Europa: è l’unica risposta possibile. Ma se l’Europa deve fare questo passo avanti, l’Italia può farlo con un governo che ha un fondo di nazionalismo e di revanscismo? Qual è la posizione che ha l’Italia oggi tra Europa e Stati Uniti? Possiamo permetterci un governo ambiguo nei confronti dell’Europa? No, ed è per questo che dobbiamo costruire una coalizione politica diversa. Io credo che l’importanza di queste elezioni a Ravenna, e di tutte le elezioni locali, sia quella di costruire una coalizione che ci permetta di arrivare al 2027 con un’alternativa vincente di centro».

«In un momento di crisi internazionale – aggiunge il capolista Giannantonio Mingozzi – dopo l’invasione dell’Ucraina, Ravenna si è sacrificata per il Paese accettando di avere il rigassificatore, per riprendersi il ruolo di capitale italiana dell’energia. Tuttavia, bisogna dire che stiamo pagando il gas molto di più di quanto lo pagheremmo utilizzando le risorse dell’Adriatico, che sono un argomento di cui nessuno vuole parlare perché divide la coalizione. Il nostro porto, pur essendo direttamente impattato dalla crisi del Mar Rosso, con gli attacchi Houthi alle navi mercantili, è forte. E per far crescere ulteriormente l’economia locale è importante formare meglio e di più i giovani, così da avere persone pronte a lavorare in un mondo tecnologicamente avanzato. Da ultimo, è importante ricordare che la popolazione ravennate sta invecchiando e, nel giro di qualche anno, senza un’inversione di marcia, rischiamo di non riuscire più ad assisterla».”