“Cosa te ne fai di un bosco sulla rotatoria all’uscita dell’autostrada per far vedere quanto Faenza sia green, quando non appena abbassi il finestrino dell’auto vieni travolto dalla odori non certamente gradevoli? Le proposte dell’assessorato e del PD sono sol propaganda elettorale” con queste parole esordiscono il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani e il capogruppo in comune Gabriele Padovani.
“La propaganda del “green a tutti i costi” sta creando dei mostri, abbiamo un centro storico che richiede un grande lavoro di efficientamento energetico, abbiamo un problema con le emissioni odorigene di alcune aziende, abbiamo avuto un incendio con conseguenze pochi mesi fa, e la priorità dell’amministrazione è quella di creare un bosco in mezzo alla rotonda. Una rotonda che per di più non è nemmeno completa e che ha gravi carenze; sarebbe meglio sistemarla in maniera adeguata per il traffico che riceve, invece che sparare sciocchezze”.
Proseguono i due leghisti: “La rotonda dell’autostrada è la porta di ingresso in città, insieme alle due grandi rotatorie sulla via Emilia. Piuttosto che alberi fini a se stessi, sarebbe il caso di usarle come vetrine per Faenza, sponsorizzando la storia, la ceramica, il palio e le bellezze del territorio. Ci sono altre zone per creare boschi.”
“Ci sono tantissimi luoghi in città dove creare zone verdi fruibili, cosa che non sarebbe possibile invece in mezzo ad una rotonda. E poi, guardando come viene curato il verde pubblico in città, sarebbe meglio pensare ad altro. La manutenzione del verde ha gravi carenze, basti pensare allo sfalcio fossi che spesso viene curato dai privati per le mancanze del comune. Forse è meglio pensare ad altro.”
Concludono quindi Liverani e Padovani: “Si avvicinano le elezioni regionali e comunali, e magicamente fioccano le proposte, anche quelle inutili e senza senso. La politica del green, per quanto sia utile e coraggiosa, sta creando dei mostri. Bisogna essere efficienti e attendi al verde in maniera concreta, senza sparare idee banali senza senso, senza una vera utilità per la comunità.”