A seguito della pubblicazione della circolare sugli organici, si è svolto oggi l’incontro con l’Ufficio scolastico territoriale di Ravenna. “Come immaginavamo l’organico che è stato concesso alla nostra provincia è pressoché identico a quello dello scorso anno scolastico – commenta la segretaria provinciale della Flc Cgil Ravenna, Marcella D’Angelo -. Nessuna risorsa aggiuntiva ad oggi è stata stanziata e non è stata garantita nemmeno la conferma dell’organico emergenziale (organico Covid). Dal primo settembre 2021, la popolazione scolastica conterà circa 46.091studenti nella nostra provincia in tutti gli ordini di scuola. Se per l’infanzia, la primaria e la scuola secondaria di primo grado vi è un netto calo di iscrizioni, per la secondaria di secondo grado i numeri lievitano sensibilmente: sono infatti circa 600 gli studenti in più in questo grado di istruzione rispetto all’attuale anno scolastico. Nel dettaglio: 4.075 gli alunni della scuola dell’infanzia per 370 posti docente in organico dell’autonomia; 14.861 alunni alla primaria per un totale di 1.362 posti; 734 posti per i 10.433 alunni della scuola secondaria di primo grado e, infine, 1.311 posti per una popolazione studentesca della secondaria di secondo grado pari a 16.722 unità”.
Numeri impietosi anche sul versante sostegno, per il quale le certificazioni sono ancora molto fluide e possono subire variazioni al rialzo. Ad oggi si registrano 66 iscrizioni in più di alunni diversamente abili rispetto al numero del 2020/21, per un totale complessivo di docenti pari a 537 unità per un rapporto di 3.13 alunni per docente. Il dato dettagliato sui rapporti alunni/docente, ci consegna una situazione drammatica e si percepisce ad occhio nudo, senza bisogno di calcoli matematici imponenti, che si continua a far cassa con i più deboli. Rapporto alunni diversamente abili, docenti: 1 docente ogni 2,5 bambini nella scuola dell’infanzia; nella scuola primaria 1 docente ogni 3,13 alunni, nella scuola secondaria di primo e secondo grado il rapporto è identico: 1 docente ogni 3,13 studenti. Capitolo a parte la concessione dei posti in deroga che presumibilmente verranno confermati nella stessa quantità dell’attuale anno scolastico visto il fabbisogno provinciale. Posti che a priori il Ministero concede considerata la necessità, ma che non regolarizza a regime sempre nella logica del bancomat scuola. Per il personale Ata non è stata ancora pubblicata la circolare regionale sugli organici, ma la nota ministeriale ci consegna ancora una volta gli stessi numeri dell’attuale anno scolastico con un lieve incremento per il personale assistente tecnico.
“Questi numeri impietosi, sia per il personale docente che per quello Ata – conclude Marcella D’Angelo – confermano problemi che si rincorrono da anni e che in quest’ultimo anno scolastico si sono amplificati e smisuratamente aggravati causa co-vid. Siamo schiavi di una normativa obsoleta; il riferimento è ancora quello del 2009 che di fatto obbliga le scuole a formare classi su parametri numerici deleteri in contesti pre-pandemici e che acutizzano le difficoltà in questo grave contesto pandemico. Non si riduce il numero degli alunni per classe con l’arte oratoria, non si lavora in sicurezza con la semantica e non si garantisce il diritto allo studio e alla salute contrabbandando parole ad effetto. Nonostante gli innumerevoli proclami di chi ci governa, la scuola continua a essere mortificata e sacrificata. Se e è vero che la vera scuola è in presenza, allora è altrettanto vero che c’è bisogno di risorse straordinarie per garantire l’adeguato organico docente e Ata e per garantire una scuola sicura a chi dentro la stessa ci lavora e la frequenta”.