La richiesta di una maggiore proporzionalità delle norme europee nei confronti delle banche cooperative di piccola dimensione è stata ribadita a Bruxelles mentre si avvia alla fase finale il negoziato (trilogo) per l’approvazione del Pacchetto Bancario 2021 che recepirà in Europa gli Accordi di Basilea 3+. Il Credito Cooperativo, tramite Federcasse, ha infatti avviato diversi mesi fa un’iniziativa per apportare nella Direttiva CRD in fase di revisione modifiche normative che dovrebbero consentire potenziali alleggerimenti degli adempimenti burocratici e di reporting anche per le Banche di Credito Cooperativo italiane, in considerazione della loro dimensione e della loro natura giuridica mutualistica.
È quanto emerso nel corso della missione di studio svoltasi nei giorni scorsi presso le sedi del Parlamento Europeo e del Comitato Europeo Economico e Sociale a Bruxelles da parte di una delegazione della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna guidata dal presidente Mauro Fabbretti e dal direttore Valentino Cattani e composta dai rappresentanti delle nove banche aderenti (Banca Centro Emilia, Banca Malatestiana, BCC Felsinea, BCC Romagnolo, BCC Sarsina, Emil Banca, La BCC ravennate forlivese imolese, Riviera Banca, RomagnaBanca). Presenti anche i vertici di Federcasse, il presidente Augusto dell’Erba e il direttore Sergio Gatti.
Numerosi e molto proficui gli incontri tenutisi nel corso della visita. In particolare, il summit istituzionale presso la Delegazione della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, al quale ha partecipato la direttrice della Delegazione Lorenza Badiello e in video-collegamento anche l’assessore regionale al Bilancio e ai Rapporti con l’UE Paolo Calvano.
Nel suo intervento, il presidente della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna Mauro Fabbretti ha voluto sottolineare il ruolo svolto dalla Regione nel promuovere (a livello italiano ed europeo) la richiesta di maggiore proporzionalità delle norme bancarie nei confronti degli istituti di credito cooperativo. “L’Emilia-Romagna – ha sottolineato il presidente della Federazione regionale Mauro Fabbretti – nel maggio 2022 è stata la prima Regione d’Italia ad adottare una risoluzione per sollecitare un intervento unitario della Conferenza delle Regioni delle Province autonome e del Comitato europeo delle Regioni nei confronti del Governo italiano e del Parlamento Europeo, affinché nel recepimento degli Accordi di Basilea 3+ siano riconosciute forme di proporzionalità a sostegno della natura mutualistica delle banche di credito cooperativo, come previsto dall’art. 45 della Costituzione italiana. Oggi siamo alle fasi finali del trilogo relativo all’adozione del pacchetto bancario, e il tema della proporzionalità, così come proposto dal credito cooperativo, trova spazio tra i negoziati conclusivi”. “Siamo grati all’assessore Calvano per il sostegno dimostrato – ha aggiunto Fabbretti – che rafforza ulteriormente la vicinanza delle Istituzioni, al nostro fianco nel portare avanti un’istanza fondamentale che ci permette di essere sempre più di aiuto al sistema economico, sociale e produttivo emiliano romagnolo”.
“Come Regione Emilia-Romagna vogliamo porre al centro lo sviluppo dei nostri territori, per non lasciare indietro nessuno – ha affermato l’assessore al Bilancio e ai Rapporti con l’UE Paolo Calvano -. È questo l’impegno che abbiamo chiesto recentemente anche alla Commissione UE per la gestione dei fondi comunitari e del PNRR. In questa direzione va l’azione portata avanti dalle Banche di Credito Cooperativo che con la loro presenza costante e capillare nelle aree interne e montane presidiano il territorio valorizzando la comunità. Anche per questo la Regione è al loro fianco sugli Accordi Basilea 3. Questa comunione di intenti – conclude Calvano – è stata ribadita anche nel Patto per il Lavoro e per il Clima di cui anche il sistema di credito cooperativo è firmatario”.
Sul tema della proporzionalità, secondo quanto emerso nei vari incontri svoltisi a Bruxelles, la Commissione ECON “Problemi economici e monetari” ha adottato la “Posizione negoziale” del Parlamento Europeo sul “Pacchetto bancario 2021” nell’ambito del processo di recepimento degli standard di Basilea 3+. La “Posizione negoziale”, che il Parlamento presenterà in sede di Trilogo, comprende anche una modifica all’art. 97.4 della Direttiva 2013/36/UE (cosiddetta CRD) che inserisce potenziali alleggerimenti degli adempimenti burocratici per le Banche di Credito Cooperativo in considerazione della propria dimensione e delle proprie finalità mutualistiche.
Oltre ai rappresentanti della Regione a Bruxelles, la delegazione della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna ha visitato anche il CESE (Comitato economico e sociale europeo) incontrando Giuseppe Guerini (presidente Cecop-Cicopa Europa), Leonardo Pofferi (responsabile Ufficio Confcooperative a Bruxelles) e Ignace Bikoula (responsabile Affari Normativi e Rapporti con l’UE di Federcasse). Spazio poi all’incontro con una rappresentanza di eurodeputati italiani eletti nella circoscrizione Nord-Est e alla visita alla sede dell’European Association of Cooperative Banks (Eacb), dove si è preso atto del suo ruolo fondamentale a livello europeo e dove sono stati illustrati i diversi temi aperti che coinvolgono le banche di Credito Cooperativo.
“Il futuro del Credito Cooperativo passa soprattutto da Bruxelles e dalle norme bancarie che vengono elaborate nelle Istituzioni europee con il contributo di tutti i Paesi aderenti. Per questo è fondamentale poter conoscere da vicino il funzionamento di queste Istituzioni e le persone che vi lavorano”, ha concluso il presidente della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna Mauro Fabbretti.
“Sono numerose le istanze che il Credito Cooperativo propone nelle sedi istituzionali europee, ma tutte si riconducono al principio di proporzionalità che talvolta non viene declinata in maniera compiuta – ha aggiunto il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba -. La nostra richiesta di maggiore proporzionalità per BCC non significa allentare il rigore delle norme, ma renderle più compatibili con l’essenza stessa delle Banche di Credito Cooperativo e con il lavoro che svolgono nei territori”.