“Ancora una volta, come già successo qualche mese fa, viene screditato sui giornali il servizio di Salvataggio delle spiagge di Cervia nei suoi 9 km di costa, nonchè penalizzata la località agli occhi di turisti e residenti. Questo attraverso l’uso strumentalizzato dei fatti con scopi diffamatori del servizio di Salvataggio e del Progetto Sicurezza, di cui il Salvataggio fa parte insieme alle regole per il contrasto all’abusivismo, realizzato dal Comune di Cervia in collaborazione con la Cooperativa bagnini.
La Cooperativa specifica che non ha intenzione di prestare il servizio di Salvataggio, considerato tra i migliori a livello nazionale, alla strumentalizzazione politica di un gruppo di persone che usa il pregiudizio e la malafede per attirare l’attenzione a scopo elettorale.
Altra cosa sono le proposte legittime di chi vuole confrontarsi sul miglioramento di un servizio.
Quello che abbiamo letto in alcuni articoli non è un dibattito utile a migliorare la sicurezza sulle spiagge, a cui la Cooperativa è favorevole, ma è un teatrino politico, già visto, messo in campo con toni beceri e, per alcuni aspetti, diffamatori.
Il pregiudizio politico è evidente nelle dichiarazioni dove vengono fatte affermazioni inesatte, basate su false informazioni che non hanno riscontro nella realtà e le cui fonti sono tenute anonime.
Sono state verificate le dichiarazioni di queste fonti? Evidentemente no. Basti pensare all’argomento “pausa pranzo” rappresentato erroneamente negli articoli. In realtà si tratta di turni di lavoro, disposti dalla Cooperativa, che garantiscono la copertura del servizio anche durante il pranzo.
Suggeriamo a queste persone di verificare con serietà l’autorevolezza e la veridicità di quanto suggerito dalle fonti che usano.
Riaffermiamo che la Cooperativa bagnini svolge l’organizzazione del Salvataggio nel totale rispetto delle ordinanze Regionali, Comunali e per quanto prescritto dalle Autorità marittime.
Auspichiamo, quindi, che si torni a parlare dell’argomento al solo scopo di migliorare il servizio e all’interno degli ambiti istituzionali di competenza. Se invece si continua questa campagna di discredito, la Cooperativa sarà costretta a chiedere delucidazioni in opportuna sede.”