A pochi giorni dalla chiusura della campagna abbonamenti, il club ravennate ha varcato anche quest’anno la fatidica quota mille. E il millesimo abbonato è nientemeno che Giuseppe Brusi: “Mi sento vicino a questa società. La squadra di quest’anno mi piace molto e puntare sui giovani è una scelta che condivido”
A pochi giorni dalla chiusura della campagna abbonamenti per questa stagione (l’ultimo step è fissato per venerdì 11 ottobre), il Porto Robur Costa ha tagliato il fatidico traguardo delle 1000 tessere. E’ la conferma della fiducia che anche quest’anno i tifosi hanno dato agli sforzi e alla politica del club ravennate, ma è anche il segnale dell’entusiasmo e della curiosità che la linea verde tracciata quest’estate ha suscitato nei sostenitori e negli appassionati. Che poi il millesimo abbonamento sia stato staccato da chi la storia del volley in città ha contribuito a scriverla in tante pagine, ovvero da Giuseppe Brusi, può essere letto come un segno del destino. “Ogni anno acquisto un certo numero di abbonamenti – racconta – che riservo ai miei dipendenti e offro ad amici. Sapevo che la società era vicina ai 1000 e quando ho cominciato a distribuire le tessere che avevo sottoscritto mi sono accorto che la mia era la millesima. Mi sento vicino a questa società per ovvi motivi, viste le esperienze passate con il Porto. Ho un rapporto di stima e amicizia col presidente Luca Casadio, il che ci porta ad avere frequenti confronti e lunghe chiacchierate. A volte non siamo d’accordo ma il nostro rapporto è tale che sappiamo entrambi che eventuali mie critiche arrivano sempre dal cuore, dato l’affetto che nutro nei confronti di questa società”.
In queste occasioni il ‘come eravamo’ non manca mai, la nostalgia per una pallavolo che non c’è più pure, i commenti tecnici abbondano perché Brusi non ha affatto perso l’occhio lungo che gli permetteva di vedere nei giocatori qualcosa che altri non coglievano, ma per fortuna restano indelebili le vittorie, gli scudetti, le coppe, i progetti lungimiranti, i grandi giocatori passati da Ravenna, tessere che vanno a completare il mosaico di una storia con pochi eguali sotto rete. E poi c’è il presente, il ruolo che Ravenna da anni si sta ritagliando come società che funge da trampolino di lancio per tanti giocatori. Un concetto che Giuseppe Brusi sembra apprezzare. “Tutti sanno che il mio legame col volley ravennate, sia maschile che femminile, è forte. Io coltivo ancora adesso la speranza e l’idea di un unico volley cittadino, come è già avvenuto in alcune altre realtà. La squadra di quest’anno mi piace molto – sottolinea – e puntare sui giovani è una scelta che condivido. Tutti hanno grandi margini di crescita e vedo in Lavia un grande potenziale che mi ricorda il nostro giocatore Simone Rosalba, calabrese pure lui. L’esperienza con la nazionale lo avrà certamente arricchito e mi aspetto anche che perfezioni la sua ricezione, soprattutto nello spostamento a sinistra”.
Col suo abbonamento n. 1000 in tasca Brusi è pronto, fin da domenica 20 ottobre, a stare accanto al Porto Robur Costa. “Non mancherò ad alcuna partita – assicura – a meno che non ci sia in contemporanea una gara della Juventus, l’altra mia ‘passionaccia’ che non riesco a togliermi di dosso…”.