Mentre è finalmente giunto il via libera definitivo al lancio della vespa samurai, antagonista naturale della cimice asiatica la cui immissione in campo dovrebbe avvenire sul territorio regionale entro i prossimi giorni, arrivano le prime preoccupanti segnalazioni dai coltivatori della provincia di Ravenna.
La cimice, insetto killer della frutta, è infatti ricomparsa tra i filari, soprattutto nella zona della Bassa Romagna, già colpita duro dal patogeno nella precedente estate e falcidiata dalle gelate tardive.
Per proteggere i raccolti e salvare quel poco che è stato risparmiato dal gelo – afferma Coldiretti Ravenna – occorre accelerare al massimo con la diffusione della vespa samurai ora che è in vigore il Decreto del Ministero dell’Ambiente che autorizza la sperimentazione della “lotta biologica” anche in Emilia-Romagna.
“Sappiamo che ci vorrà comunque tempo per vedere i primi risultati concreti e frenare questa nuova potenziale invasione – spiega Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna – per questo, alla lotta biologica con la vespa samurai, si deve affiancare il sostegno delle Istituzioni alle imprese, velocizzando gli indennizzi per i danni da cimice che, come detto, ha già iniziato ad attaccare i frutteti in un anno particolarmente difficile con l’addio ad un frutto su tre per il moltiplicarsi nel 2020 di eventi estremi, dal gelo alla siccità fino alla grandine”. A livello nazionale si stima infatti una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28%, mentre è più che dimezzata la produzione di albicocche. La “cimice marmorata asiatica” arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte l’anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto.