Cinque chef, sette stelle Michelin, un unico grande obiettivo: sostenere la ricerca scientifica che porta al letto dei pazienti le prospettive di cura più promettenti e personalizzate. Mercoledì 26 giugno a partire dalle 20 il Villa Abbondanzi Resort di Faenza farà da cornice d’eccellenza ad una serata che unisce alta cucina e solidarietà: “La Cena delle Stelle”, evento organizzato dall’Istituto Oncologico Romagnolo giunto alla sua terza edizione. Nato grazie alla spinta propulsiva, all’amicizia e alla sensibilità dello chef Igles Corelli nei confronti della no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori, la manifestazione ha sempre coinvolto big della ristorazione italiana che per una sera fanno squadra dietro ai fornelli per proporre un menù unico, irripetibile ed esclusivo. L’obiettivo è sempre il medesimo: rivolgersi agli amanti dell’alta cucina e farli partecipare non solo per gustarsi le ricette gourmet proposte, ma anche per raccogliere fondi e sensibilizzare le persone intorno alle tematiche della lotta contro il cancro che viene portata avanti all’interno dei laboratori dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola.
Anche quest’anno la squadra ai fornelli è d’eccezione e ha approntato un menù che non lascerà delusi i circa 150 prenotati alla cena. Si comincia con Marco Cahssai, executive chef del Ristorante Atman in Villa Rospigliosi, che proporrà un antipasto a base di lingua di vitello, scapece, alici di Cetara e frozen di beurre blanc. A proseguireil primo del pentastellato chef Igles Corelli: riso Goio Sant’Andrea, mugnoli, senape selvatica e olio al carbone. Il secondo sarà a cura di Antonella Ricci e Vinod Sookar, noti come i “Romeo e Giulietta della cucina italiana” e già nella “banda” dell’edizione 2022 della “Cena delle Stelle”: il duo proporrà cubo di Cappello del prete arrostito, salsa creola e canestrato morbido. Infine un doppio dessert: Corrado Parisi ingolosirà l’atmosfera con un piatto a base di limone nero e timut, per poi concludere con una mousse al cioccolato biondo, mango, macaron al cioccolato, cocco e lime. Ogni portata sarà accompagnata da un vino in abbinamento offerto da Terre Cevico, main partner dell’iniziativa.
Se l’anima gastronomica della serata sarà quindi all’insegna di piatti particolari, ricercati, esclusivi, la parte solidale non sarà da meno. Quest’anno in particolare i contributi saranno infatti utilizzati per studi scientifici specifici: quelli relativi al mieloma multiplo, per individuarlo in fase sempre più precoce e donare così sempre maggiori prospettive di sopravvivenza a chi riceve una diagnosi di questo tipo. Nota per essere la patologia di cui è affetto l’artista Giovanni Allevi, si tratta di una neoplasia del sangue causata dalla crescita incontrollata delle plasmacellule, cellule del sistema immunitario responsabili della produzione di anticorpi. Al momento non offre prospettive di guarigione definitiva, ma secondo il dott. Claudio Cerchione, ematologo IRST, «non si tratta più di un obiettivo lontano o impossibile da raggiungere: le nuove terapie che sono state sviluppate negli ultimi 15 anni hanno cambiato la storia di questa patologia, dando risposte talmente profonde e di lunga durata da aver quantomeno raggiunto il traguardo della cronicizzazione con un’ottima qualità di vita, essendo i trattamenti generalmente ben tollerati. Non solo: in IRST stiamo portando avanti protocolli di ricerca per provare addirittura a prevenire il mieloma multiplo, individuandolo nelle fasi precedenti prima che evolvano nella malattia vera e propria. Ci stiamo inoltre concentrando sulla diagnostica avanzata della malattia, dallo studio dei biomarcatori fino all’imaging di nuova generazione, con dati preliminari che abbiamo già potuto presentare a vari congressi internazionali sul tema. Non dimentichiamo poi i Car-T, per la cui produzione l’IRST ha ricevuto l’autorizzazione dell’AIFA come unico istituto in Emilia-Romagna: al momento in Italia non sono disponibili per questa specifica patologia ma gli studi sulla loro potenziale efficacia contro il mieloma multiplo sono in corso».
A spiegare cosa significhi, nello specifico, convivere con una diagnosi di questo tipo è previsto l’intervento nel corso della serata di Michele Mariani, paziente oncologico che ha trasformato la malattia in qualcosa di positivo per sé e per chi lo circonda. Il cinquantaseienne di Pesaro è infatti salito agli onori delle cronache per il suo modo particolare di affrontare il mieloma: ogni volta che viene ricoverato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, o che si reca presso il reparto in cui è seguito per esami e terapie, porta con sé naso rosso da clown e regala momenti di gioia a “compagni di sventura”, infermiere e medici. Le sue particolari creazioni colorate gli sono valse il titolo di “mago dei palloncini”: «Michele non sarà presente, nonostante l’avrebbe tanto voluto, perché è stato sottoposto di recente ad un trapianto: sarebbe imprudente per lui partecipare, viste le difese immunitarie molto basse – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – ma proietteremo comunque il video che abbiamo realizzato insieme a lui: un messaggio di speranza e di determinazione che ha già commosso la platea della nostra “Convention dei Volontari”, tenutasi a Bellaria sabato 15 giugno. L’idea è quella di offrire grandi emozioni a chi parteciperà a questo evento: non è solo una cena fine a sé stessa, per quanto d’alta cucina e realizzata da chef stellati, ma è un’esperienza a 360° e un’iniziativa che speriamo possa portare a risultati concreti per tutti quelli che hanno la sfortuna di soffrire di mieloma multiplo. Ci sono tutti gli ingredienti per una serata splendida: sono sicuro che nessuno di quelli che hanno prenotato il proprio posto a tavola tornerà a casa deluso».