La cooperativa sociale In Cammino che da anni gestisce la Casa di riposo “Il Fontanone” di Faenza dovrà lasciare la struttura il 31 dicembre 2020. Il contratto di accreditamento non sarà rinnovato e, a fine anno, chi fino ad oggi si è occupato della gestione dovrà passare tutto nelle mani dell’ASP della Romagna Faentina.
“Se tutto questo corrisponde al vero, si tratta di una situazione che sorprende e sconcerta” commenta Confcooperative Ravenna-Rimini, “soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali gestori hanno sempre fornito un servizio giudicato completamente positivo dal Sindaco, nonché presidente dell’Assemblea dei soci di ASP e del Comitato di Distretto, Giovanni Malpezzi”.
«La scelta di riportare “Il Fontanone” alla gestione pubblica appare del tutto incomprensibile – evidenziano i rappresentanti dell’associazione di rappresentanza cooperativa -. In nome di una non ben chiara necessità di riequilibrio tra i servizi accreditati, si buttano al vento anni di proficua collaborazione tra pubblico e privato. Esperienza che ha saputo dare risposte efficaci ed efficienti e che, da tempo, rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello del sistema di welfare del nostro territorio».
«Chi prende tali decisioni – prosegue la centrale cooperativa – si assume una grande responsabilità non solo nel merito della gestione del Fontanone ma anche per l’approccio a questi servizi che sempre di più necessitano di un solido equilibrio tra qualità del servizio e spesa pubblica, date le scarse risorse oggi a disposizione degli Enti locali».
«Questa decisione unilaterale e non obbligata – concludono i rappresentanti di Confcooperative – pone inoltre il problema della continuità lavorativa delle operatrici e degli operatori che prestano servizio alla Casa di riposo. Personale in attività anche da svariati decenni che potrebbe incontrare difficoltà nell’affrontare un concorso pubblico e che corre il rischio di perdere il proprio posto di lavoro compromettendo altresì il rapporto tra operatori e utenti consolidato in tanti anni di relazione».