Il 1 giugno alle 18 a Palazzo Rasponi nell’ambito di ScrittuRa festival sarà ospite Kim Rossi Stuart in dialogo con Stefano Bon e Matteo Cavezzali.
L’attore che ha segnato la storia del cinema italiano interpretando film come Al di là delle nuvole, Pinocchio, Le chiavi di casa, Romanzo criminale, Piano, solo, Questione di cuore, Vallanzasca e Anni felici, approda alla narrativa con una serie di racconti raccolti in “Le guarigioni” (La Nave di Teseo) in cui costruisce personaggi curiosi, burberi, inafferrabili, irrisolti e romantici. Kim Rossi Stuart ha interpretato parti memorabili collaborando con registi come Roberto Benigni, Ridley Scott, Michelangelo Antonioni e Wim Wenders.
Kim Rossi Stuart nasce a Roma venerdì 31 ottobre 1969. Figlio di un attore, Giacomo Rossi Stuart ben presto segue le orme del padre e intraprende la carriera cinematografica. È il 1974, quando il regista Mauro Bolognini, lo fa debuttare ad appena quattordici anni in una pellicola che vince il David di Donatello per il miglior film: “Fatti di gente perbene”.
L’esordio è quantomeno dirompente, infatti il piccolo Kim recita, oltre che al fianco del padre, con personaggi del calibro di Catherine Deneuve e Giancarlo Giannini. Nel 1983, quattordicenne, lascia gli studi e decide di sviluppare le sue capacità recitative. Infatti già nel 1984 arriva la televisione. Il piccolo attore in erba recita in una pellicola per il piccolo schermo intitolata “I ragazzi della valle misteriosa”. Interpreta il suo ruolo in compagnia di Alessandro Haber e sul set conosce una giovane attrice: Veronica Logan.
Passano un paio di anni, durante i quali Kim studia anche recitazione teatrale, e gli viene affidato un ruolo da comparsa nella riduzione cinematografica di uno dei migliori romanzi storici mai scritti da Umberto Eco: “Il nome della Rosa”. Kim Rossi Stuart impersona un novizio dell’abazia dove indaga il monaco Guglielmo da Baskerville, magistralmente interpretato da Sir Sean Connery. L’anno successivo interpreta il ruolo di Anthony Scott nello spaghetti-karate “Il ragazzo dal kimono d’oro”. L’interpretazione del ruolo spalanca comunque a Kim le vie del successo.
Infatti nel 1989 recita affianco a Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Giancarlo Giannini nella pellicola “Lo zio indegno”. Nel 1991 interpreta un ruolo da protagonista che lo rende finalmente riconosciuto del grande pubblico. La fiction fantasy “Fantaghirò”, trasmessa dalle reti Mediaset, ha un inaspettato successo di ascolti. Kim interpreta il ruolo di Romualdo eterno odio-amore dell’eroina della fiaba, Fantaghirò appunto, interpretata da Alessandra Martines. Visto il boom di popolarità, soprattutto tra i ragazzi, la serie si ripete a più riprese negli anni successivi
Nel 1993 il giovane attore viene richiamato dal regista del suo esordio, Mauro Bolognini. Lo fa recitare con Alessandro Gassman e Luca Barbareschi in una miniserie dal sapore operistico con un discreto successo: “La Famiglia Ricordi”. L’anno successivo interpreta pellicole di grande qualità e spessore: “Senza Pelle”, “Cuore Cattivo” e il crime movie “Poliziotti” con Claudio Amendola e Michele Placido. Nel 1995 Kim Rossi Stuart recita per Michelangelo Antonioni e per Wim Wenders nella pellicola “Al di là delle nuvole”. Ritorna alla fiction nel 1997 con Carole Bouquet. Interpreta una miniserie dal titolo “Il rosso e Il nero”, riduzione televisiva del romanzo opera di Stendhal. Parallelamente prosegue anche la sua carriera di attore teatrale dove è apprezzato dal pubblico e ricercatissimo dagli addetti ai lavori.
Nel 2001, ancora grande fiction ancora grande successo; interpreta magistralmente il commissario Valerio Maldesi che tenta di fare luce sui delitti della banda della “Uno Bianca”. Roberto Benigni lo recluta per impersonare niente meno che il ruolo di Lucignolo nella sua reinterpretazione del romanzo di Collodi. Anche se “Pinocchio” (2002), nonostante il grandioso investimento, non ha molto successo, Kim Rossi Stuart è sicuramente, per la sua intensità di interpretazione, uno dei migliori protagonisti tant’è che viene nominato nella categoria “miglior attore non protagonista” per il David di Donatello.
Porta a casa il David nel 2004 come attore protagonista, recitando nel film “Le Chiavi di Casa”. L’attore interpreta il toccante ruolo del padre di un bimbo disabile. Ormai aduso anche alle fiction e ai film criminal-polizieschi nel 2005 è il “Freddo” di “Romanzo Criminale”: regia di Michele Placido; Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino tra gli altri interpreti. Questo lavoro gli frutta un altro David come attore protagonista: il ruolo di “bello e dannato” gli calza a pennello.
Esordisce alla regia con una pellicola, “Anche libero va bene”, che gli fa guadagnare nel 2006 il premio “Vittorio De Sica” quale Miglior Regista Esordiente.
In seguito interpreta altri film di un certo spessore: “Piano, solo” e “Questione di cuore” con Antonio Albanese. Nel 2010, Kim Rossi Stuart, ritorna a fare il “bello e dannato”: sempre Michele Placido, che ormai lo predilige per interpretare ruoli con quelle caratteristiche, lo assolda per il film “Vallanzasca”. Kim può solo interpretare il protagonista della storia, Renato Vallanzasca.