Sabato 23 marzo alle 11.00 alla Classense arriverà l’autrice Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri per parlare di “Dove mi trovo” (Guanda) per Scritture di Frontiera. «Sono io e non lo sono, vado via e resto sempre qui. Questa frase scompiglia brevemente la mia malinconia come un sussulto che fa oscillare i rami, che fa tremare le foglie di un albero» ha detto l’autrice, figlia di indiani, residente a New York è docente di scrittura all’università di Princeton. Jumpa Lahiri dialogherà con Matteo Cavezzali e Stefano Bon.

«Rinunciare all’autorevolezza risponde alla mia ricerca di leggerezza nella scrittura e nella vita. Sono uscita volontariamente dal contenitore ‘autrice anglosassone’ per non sentire più il peso di un’identità precisa». Nata a Londra da genitori indiani, Jhumpa Lahiri vive tra Princeton e New York. Dopo gli studi universitari ha conseguito il titolo di Master of Arts in Inglese, Arti e letterature comparate e Scrittura creativa presso la Boston University, dove ha anche conseguito un dottorato in Studi rinascimentali. Nel 2000 è la prima scrittrice esordiente ad aggiudicarsi il Premio Pulitzer per la narrativa con la raccolta di short stories “Interpreter of Maladies” (“L’interprete dei malanni”); nello stesso anno il “New Yorker” la annovera tra gli scrittori giovani più promettenti del nuovo secolo. Di lì ha inizio una brillante attività pubblicistica, culminata in una serie di collaborazioni col “New York Times” e il “New Yorker”, dove scrive regolarmente come columnist. Nei suoi racconti e romanzi, l’autrice riesce a far rivivere i sentimenti di chi vive lontano dal proprio paese e dalla propria cultura e dimostra una notevole maturità narrativa ed emozionale. Nel 2012 è stata nominata membro dell’American Academy of Arts and Letters. Appassionata lettrice di Calvino, da anni cerca con tenacia di appropriarsi della lingua italiana: la testimonianza di questo autentico colpo di fulmine è ben raccontata nel libro “In altre parole” (2016). Nel 2018 è uscito il nuovo attesissimo romanzo “Dove mi trovo” (Guanda).

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