“Macerie riciclate nei sottofondi del “Parco Marittimo” a Punta Marina e Marina di Ravenna: nessun cittadino avrebbe accettato che nel giardino di casa propria, al posto del pietrisco naturale concordato, gli venissero recapitate macerie edili più o meno riciclate, raccontandogli per giunta che la variante, mai comunicata prima, sarebbe stata vantaggiosa per il progetto e per il suo giardino.
L’esposto archiviato ieri dal Tribunale di Ravenna non riguarda un giardino privato, ma oltre 4 km di una Riserva Naturale dello Stato e di una zona di demanio marittimo della costa ravennate, sottoposte ad una serie notevole di (teorici) vincoli ambientali, idrogeologici e paesaggistici, e dichiarata di notevole interesse pubblico.
Le immagini trasmesse anche dai servizi RAI di macerie, plastiche, piastrelle rotte, pezzi di mattoni, cavi elettici e altro riversati nei sottofondi non hanno scosso la Procura e nemmeno il Giudice: l’unico indagato in una vicenda che ha visto coinvolti il Comune di Ravenna, i Carabinieri Forestali, la Capitaneria di Porto, il Parco del Delta del Po, ha potuto festeggiare sotto i nostri occhi.
Nessun problema se la variante è stata predisposta solo a scandalo scoppiato e materiale già distribuito e quasi tutto tombato dallo strato finale in “terra solida”, non importa se non sono state eseguite le analisi merceologiche suggerite da Arpae sulla rispondenza agli scopi del progetto del materiale usato, nessuna preoccupazione se materiali di ogni tipo sono finiti anche sulle dune, dove l’uso di rifiuti era espressamente vietato nel Nulla Osta del Parco del Delta.
Si organizzano campagne di pulizia di spiagge e mari, ma è indifferente se, in area di potenziale allagamento, si usano rifiuti riciclati da demolizioni invece del pietrisco naturale previsto nel capitolato definitivo approvato.
L’archiviazione della vicenda costituisce dunque un pericolosissimo precedente che non darebbe limiti all’usodi materiali e di varianti “ex post” senza alcun preavviso e parere preventivo.
Sgomenti e smarriti, Italia Nostra sezione di Ravenna valuterà come eventualmente ancora procedere. Resta una sola magra consolazione: negli stralci del Parco Marittimo in corso il materiale “benefico” derivato dai rifiuti edili non è stato al momento utilizzato, e le nostre preziose spiagge, le dune e la pineta sono state risparmiate da quanto è stato sotterrato nel primo stralcio.”
Italia Nostra sezione di Ravenna