Come Italia Nostra, sezione di Ravenna non possiamo che associarci alle vibrate proteste di molti cittadini, tra cui Irene Scardavilli, relative a quello che può considerarsi a tutti gli effetti uno sfregio al patrimonio monumentale della nostra città conosciuto in tutto il mondo.
E’ infatti inspiegabile ed inaccettabile, contrario persino alle più elementari norme di buonsenso e di decoro urbano, che, per quante collocazioni diverse fossero disponibili, sia scelto di ridurre uno dei nostri più preziosi monumenti italiani a muro di supporto per l’installazione delle telecamere di sorveglianza, rivestite in plastica. Un piccolo gesto di grandissimo squallore che ben esemplifica il grado di attenzione e di rispetto per i tesori più preziosi, e per la nostra città in generale.
Abbiamo inoltrato un’istanza di accesso civico alla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forli – Cesena e Rimini per cercare di capire come sia potuto accadere questo. Ovviamente, in attesa di chiarimenti, non possiamo che richiedere che le telecamere vengano ricollocate su muri che non siano quelli di un Battistero del V secolo risalente all’epoca del Re Teodorico.