Si è svolta nell’aula magna dell’istituto “Ginanni”, la consegna dell’annuale borsa di studio dedicata a Franco Montanari, grande esperto di turismo, scomparso esattamente dieci anni fa. Ogni anno, dal 2018, la borsa di studio – del valore di 500 euro – viene assegnata al miglior diplomato o alla migliore diplomata della classe turistica dell’Istituto per l’anno precedente.

Per il 2023, la borsa è stata divisa ex aequo fra le due allieve che hanno ottenuto il miglior voto lo scorso anno: Glenda Betti e Beatrice Manetti.

Alla consegna erano presenti il dirigente scolastico Fausta Labidonisia; diverse insegnanti; le classi III, IV e V del corso Turismo; la moglie di Franco Montanari, Anna, e la figlia Sara; e soprattutto l’assessore al Turismo del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini.

Al termine della premiazione, i ragazzi della sezione V Turismo hanno presentato all’assessore (che li aveva stimolati in questa direzione durante la premiazione dello scorso anno) il blog turistico che hanno realizzato in questi mesi, grazie al coordinamento dei vari insegnanti e in particolare al lavoro dei professori Daniela Martino e Luca Maggio. L’assessore ha apprezzato e stimolato i ragazzi a proseguire nel lavoro, confermando anche la disponibilità a ulteriori collaborazioni.

La borsa di studio in memoria di Franco Montanari è stata istituita grazie ad una donazione privata, e verrà confermata anche per il 2024 (cioè verrà assegnata al migliore, o divisa fra i migliori diplomati della classe turistica al termine dell’anno scolastico che si sta concludendo).

Franco Montanari, scomparso nel 2014 a 71 anni, dopo essere stato in gioventù assessore del Comune di Ravenna, aveva poi dedicato tutta la carriera professionale – prima come dirigente regionale di Confesercenti, poi come consulente aziendale – allo sviluppo del turismo sulla nostra riviera. Fu fra i primi ad intuire le potenzialità dell’Est europeo come mercato emergente a cui proporre la Riviera: un obiettivo che perseguì per anni, con frequenti viaggi e missioni fra Mosca, Praga e i paesi baltici, di cui ha lasciato brillanti reportages nel libro “Dal Rubicone al Volga”.