In una contemporaneità caratterizzata dalla sovrastimolazione e dall’iperproduzione visuale, definita come epoca della post-verità e della post-fotografia, è facile sentirsi sopraffatti dall’idea di aver detto e visto tutto. In che modo l’Antropologia Visuale può aiutarci a cambiare punto di osservazione? Quali percorsi possono attivarsi combinando ricerca scientifica e artistica? Negli ultimi decenni, l’etnografia visuale intesa come pratica accademica di “accompagnamento” e supporto documentale all’inchiesta sul campo, si è spostata sempre più verso l’ambito pubblico, la ricerca applicata e le pratiche visuali connesse con l’intervento sociale, le metodologie interdisciplinari, partecipative e collaborative. Attraverso l’analisi di alcune opere e autori verranno tracciate le coordinate teoriche e metodologiche per comprendere in che modo l’Antropologia Visuale può favorire una maggiore consapevolezza rispetto alla produzione, circolazione e consumo delle immagini.
Chiara Scardozzi ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Discipline Etno-Antropologiche presso l’Università di Roma “La Sapienza” (2018); attualmente insegna “Antropologia Visuale” presso l’Università degli Studi di Foggia. Dal 2009 lavora tra l’Italia e l’America Latina dove sviluppa la sua attività di ricerca, inerente principalmente i processi di convivenza interetnica, i conflitti socio-ambientali e le rivendicazioni territoriali di indigeni e creoli. Nel 2014 riceve il “Premio Francesca Cappelletto” (Università degli Studi di Verona) per la migliore tesi magistrale nell’ambito dell’antropologia applicata allo spazio pubblico. Nel 2015, grazie ad una borsa di studio, si diploma presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema, dove frequenta il Master in “Reportage e ricerca personale creativa”. Si avvale della fotografia quale ulteriore strumento di indagine, interpretazione e rappresentazione della realtà, cercando i punti di contatto tra etnografia e ricerca visuale. Dal 2017 conduce seminari e workshop interdisciplinari su antropologia e fotografia in ambito sia accademico che extra-accademico. Tra le sue ultime pubblicazioni, il numero speciale della rivista Visual Ethnography, curato insieme a Marina Berardi, dal titolo: “Ethnography and Photography today: new perspectives, technologies and narratives”.
Ingresso libero fino a esaurimento posti con mascherina.