“Le Iene” a giudizio al tribunale di Ravenna a causa di un servizio all’Isia di Faenza. I due inviati della trasmissione televisiva di Italia 1, Silvio Schembri e Claudio Mandich, sono accusati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio. La procura per entrambi ha chiesto una condanna di 6 mesi di reclusione.
La notizia appare oggi sul Corriere di Romagna in edicola.
I due inviati entrarono nell’istituto di via Mazzolani e fecero irruzione in una classe per intervistare l’allora direttrice dell’istituto, sorprendendola mentre era impegnata a fare lezione. I fatti risalgono al 2017, quando scoppiò il caso della cattedra auto-assegnata con un bando che poi fu annullato da Miur dopo il ricorso presentato da una candidata.
All’epoca, la direttrice, presidente della commissione esaminatrice per assegnare la cattedra di “Antropologia culturale”, presentò domanda per quell’insegnamento, risultando prima nella graduatoria finale fra tre candidati giudicati idonei.
La notizia fu quindi ripresa anche da Le Iene. La direttrice fu costretta ad interrompere la lezione e raccontò di essere stata ostacolata nel tentativo di uscire dall’aula. Fu la preside, Giovanna Cassese, a sporgere denuncia dopo aver raccolto la testimonianza anche degli studenti presenti in aula costituendosi al processo parte civile.
A giudizio quindi RTI, che produce il format televisivo, e i due inviati, inquadrati come liberi professionisti. Per le difese, i due inviati avrebbero esercitato il “diritto di cronaca”.