Irondad ce l’ha fatta! Filippo Minuto, il papà supereroe per amore della sua Guia e di tutti i bambini affetti da Neuroblastoma, ha concluso la sua sfida e ha tagliato il traguardo dell’Ironman Italy Emilia Romagna a Cervia dopo 10h 44’8”, battendo il suo record personale di 10h 57′ ottenuto a Vichy nel 2017.
È la gara più faticosa al mondo di 226 chilometri, suddivisi in tre parti: 3,8 km di nuoto, che Filippo ha percorso in 52 minuti e 9”, 180 km in bicicletta (in 5h 37′ 26”) e una maratona di 42,2 km (in 4h 26′ 28”), al limite delle capacità fisiche. Un ottimo risultato per un amatore, che si è piazzato al 134° posto nella classifica di categoria su 450 partecipanti e al 654° in quella generale su 2735.
Ma a vincere realmente è stata la solidarietà, il papà di acciaio è arrivato al traguardo con l’imbuto in testa, simbolo dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, che gli è stato dato pochi metri prima dell’arrivo dalla piccola Guia, la sua terzogenita, a cui nel 2015 a soli 3 mesi, è stato diagnosticato il Neuroblastoma, una forma di tumore maligno che colpisce i bambini in età prescolare. Ora sta bene, ma l’ingegnere genovese, che ha toccato con mano la sofferenza della sua bimba e di tanti piccoli pazienti e delle loro famiglie, ha deciso di gareggiare per loro, per sostenere in tutti i modi la battaglia contro il Neuroblastoma, arrivando a far scommettere sulle sue prestazioni, chiedendo a ciascuno di impegnarsi, indicando una cifra da donare per la ricerca scientifica, a seconda delle sue performance.
La sua iniziativa è stata diffusa sui social, dove ha usato gli strumenti di una campagna di crowdfunding, ma con una formula particolare, riassunta nello slogan “Scommettete su di me”. “Ho chiesto ad amici e conoscenti di scommettere sul mio risultato, di dichiarare quanto avrebbero donato se fossi arrivato in fondo vivo, oppure se fossi riuscito a terminare in 15 ore e così via“.
Dopo mesi di allenamenti durissimi la sua gara è terminata, ha tagliato il traguardo circondato dai suoi quattro figli, dalla moglie Isabella e da tanti amici, ha coinvolto oltre al pubblico anche altri concorrenti d’eccezione, come il grande campione Alex Zanardi.
Ma la sua missione non è finita: “Sono entrato nell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma O.N.L.U.S., convinto che la ricerca sia l’unica strada. Ho voluto mettermi alla prova, soffrire come Guia, fare tanti sforzi come l’Associazione e poi sconfiggere il dolore, raccogliendo fondi per la ricerca». Tante donazioni e promesse di donazioni sono già arrivate, ma la strada è ancora lunga e bisogna continuare a donare per stabilire nuovi record anche nella raccolta: “Continuate ad aiutarci, andando sul sito www.neuroblastoma.org e a “scommettere” questa volta sul fatto che uniti possiamo farcela a dire #stopneuroblastoma!“