Ritorna questo fine settimana, più precisamente sabato 5 e domenica 6 ottobre, la “Sagra del Cappelletto Autunnale” di Massa Lombarda. L’appuntamento è presso il Centro di Quartiere – Fruges di via IV Novembre dove, ferma restando la possibilità di approfittare delle prelibatezze proposte anche in versione da asporto, i più di trenta volontari che lavorano all’evento attendono tutti in presenza per fare la differenza nella lotta contro il cancro dopo la pausa forzata imposta dalle misure restrittive seguenti allo scoppio della pandemia. È dal 2015, prima edizione della versione invernale della festa, che il ricavato viene interamente devoluto a favore dei servizi di assistenza gratuita dei pazienti oncologici, dei progetti di prevenzione nelle scuole e a sostegno della ricerca scientifica che lo IOR porta avanti sul territorio di Lugo e dintorni: una storia di impegno e dedizione per un’iniziativa che coniuga solidarietà e tradizione romagnola a tavola.

L’iniziativa ha sempre registrato il tutto esaurito in qualunque veste venga proposta, estiva, autunnale o invernale, con persone provenienti non solo dai dintorni di Lugo ma da tutta la Romagna, attirate in quel di Massa Lombarda dal richiamo di colui che è l’assoluto protagonista: “sua maestà il Cappelletto”. Le “azdore” volontarie dello IOR si sono rimboccate le maniche e hanno preparato, nei giorni precedenti la Sagra, ben 340 kg di cappelletti: per venire incontro ai gusti di tutti nel menù saranno presenti anche proposte di carne, contorni e dolce.

La Sagra si terrà sabato 5 ottobre a partire dalle ore 18:30, per poi proseguire domenica 6 a pranzo dalle 12 e di nuovo a cena dalle 18:30. L’asporto sarà disponibile già da mezz’ora prima dell’apertura ufficiale dei battenti. Per maggiori informazioni riguardo l’evento, chiamare i seguenti numeri: 335/5610450 o 338/3096394.

«Tra tutti i Comuni della Romagna, il territorio di Lugo è quello che ha sposato in maniera più convinta questo bel modo di fare solidarietà, con le città di Massa Lombarda e San Patrizio in prima linea a giocarsi un simpatico derby tra chi propone la pasta più buona ma, soprattutto, tra chi fa più la differenza per le nostre attività – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – ovviamente, da questa sana rivalità, chi più ci guadagna, oltre alle persone che possono godersi i loro piatti squisiti, sono i pazienti oncologici, a cui possiamo garantire quei servizi d’assistenza gratuiti che rendono un po’ più affrontabile il lungo percorso di cura che una malattia seria come il cancro impone. C’è un episodio che mi piace sempre ricordare e che, secondo me, fa ben capire l’attaccamento e la totale immedesimazione nei valori della nostra organizzazione con cui la Bassa Romagna vive il rapporto con lo IOR. Un giorno stavo viaggiando in quelle zone in auto insieme al nostro Presidente, Luca Panzavolta: a un certo punto passiamo di fronte ad una vecchia casa isolata, anche leggermente male in arnese, in mezzo ad una campagna piatta. E lì, di fronte all’uscio, era esposta una vecchia bandiera col simbolo dello IOR: sdrucita, scolorita, ma comunque mostrata con profondo orgoglio. È bellissimo che, al di là dei campanili e delle cordiali rivalità, questo territorio che tra Bagnara e Alfonsine si estende per più di 30 km sia unito da un sottile filo rosso: quel filo è l’Istituto Oncologico Romagnolo, la profonda fiducia con cui viene seguito e a cui ci si affida. Sono sicuro che anche la versione autunnale della “Sagra del Cappelletto” di Massa Lombarda sarà un successo e ringrazio nuovamente i nostri volontari per essere tornati, dopo la parentesi della pandemia, con sempre maggiori motivazioni a fare la differenza».