Avendo trattato il tema molte volte nel passato, in queste prime tre settimane di scuola siamo stati presi a riferimento da molte famiglie, che sottolineiamo, appartengono a diverse scuole ed istituti, per lamentare lacune sostanziali lacune nel servizio di mensa scolastica.
Nello specifico ci viene riportato un quadro che indica scarsa appetibilità dei piatti (qualità e cottura), scarsa varietà dei menù, scarsa quantità dei piatti (assenza di ripasso).
Questa situazione, a sole tre settimane dall’inizio delle scuole, ci ha portato a presentare immediatamente un’istanza, affinché possa essere fatta luce sulla questione, e nel caso, affinché possano essere messi in atto correttivi in maniera tempestiva, a tutela e nell’interesse dei bambini.
Le scuole devono segnalare il gradimento dei pasti e le eventuali criticità, ed esiste una commissione preposta, che valuta l’offerta alimentare più corretta per gli studenti.
Chiediamo appunto un riscontro su queste attività e su questi report, è giusto comprendere cosa effettivamente possa non funzionare.
Ci spiace apprendere di genitori che hanno iniziato a portare a casa i bambini a pranzo, e ci dispiace altrettanto apprendere che altri stanno valutando la stessa cosa. Questo fenomeno rappresenterebbe una piccola sconfitta sociale.
Il momento del pasto fa parte dell’offerta formativa e di crescita dei bambini, e quindi rappresenta un momento molto importante per gli studenti. Inoltre la voce pasti incide economicamente sulla maggior parte dei bilanci familiari. Per questo chiediamo da subito attenzione.
Invitiamo in ultimo i genitori ad usare comunque gli strumenti in loro possesso per avanzare le loro lecite critiche attraverso i canali scolastici, per dare maggiore efficacia e trasparenza alla cosa.
Attendiamo la risposta e gli sviluppi, ma vogliamo riporre fiducia in un assessorato fino ad oggi dimostratosi sempre attento e sensibile.