La Giunta dica se non ritiene “doveroso” considerare chi manifesta contro il Green pass e se non considera “fondamentale che sia garantita a tutti i lavoratori la possibilità di lavorare senza discriminazioni”. Infine, la Regione spieghi “se non ritenga che la pericolosa tendenza accentratrice dei poteri, in cui il Green Pass si iscrive, debba trovare argine saldo proprio nelle Camere e nelle assemblee elettive, che rappresentano gli interessi dei cittadini e i valori di libertà indicati dalla Costituzione”.
Sono le domande poste alla Giunta, in un’interrogazione, dalla capogruppo del Gruppo Misto, Giulia Gibertoni.
La consigliera prende spunto dalla manifestazione di piazza Maggiore, a Bologna, che si è poi diretta sotto i palazzi della Regione. Gibertoni, dopo aver ricordato gli articoli 1, 4, 21 e 32 della Costituzione, afferma che “è evidente come il Green Pass si iscriva nel solco di una tendenza accentratrice dei poteri che ha molti precedenti nella storia recente del nostro Paese, in cui si scavalcano le assemblee rappresentative, si passa sempre più spesso dalla legge al decreto, si organizzano campagne securitarie per instillare nel corpo sociale paure e senso di minaccia, si dà valore di legge a semplici testi o istruzioni per l’uso”. La consigliera conclude scrivendo che “per molti il Green Pass è stato una sorta di obbligo ipocritamente spacciato per libera scelta, aggirando con faciloneria e noncuranza una legge sull’obbligo vaccinale che inevitabilmente sarebbe finita sotto il vaglio della Corte Costituzionale”.