“Il 31 marzo 2022, salvo ulteriore slittamento, terminerà lo stato di emergenza Nazionale per pandemia. In virtù di questo, negli anni scorsi, si erano deliberati incentivi e agevolazioni per i Locali, bar e ristoranti, penalizzati da svariati lockdown, coprifuochi dei mesi passati. Non si può pensare che questa crisi sia finita, anzi i locali arriveranno all’estate in una situazione addirittura peggiore rispetto allo scorso anno”. Ad evidenziarlo sono Per Faenza e Insieme per Cambiare che hanno presentato una mozione in consiglio comunale per chiedere “Incentivi e agevolazioni per bar, locali e ristoranti” anche per l’estate 2022 non essendo terminata ancora l’emergenza sanitaria.
“Anche in questi ultimi mesi, nonostante non ci siano state chiusure totali o parziali delle attività, il settore ristorazione è stato duramente colpito dall’aumento dei casi da fine novembre ad oggi, colpito, forse, ancor più duramente del medesimo periodo dello scorso anno. Infatti, nel periodo ottobre 2020/gennaio 2021 erano in atto lockdown e coprifuoco che di fatto impedivano quasi completamente il business del settore Bar/ristorazione, ma in abbinamento a questo erano in vigore cassa integrazione, ristori e aiuti economici per le attività” fanno notare i due gruppi consiliari di opposizione.
“Nel periodo ottobre 2021/gennaio 2022, pur non essendo in atto nessuna limitazione all’operatività, green pass a parte, non vi è neppure nessun aiuto economico previsto al momento. I locali arriveranno alla primavera in una situazione economica persino peggiore rispetto ad un anno fa, dovendo far fronte a mesi come ottobre e novembre nei quali, normalmente il lavoro è piuttosto limitato, e pagano il forte calo di presenze del mese di dicembre e delle festività, periodo nel quale ci si aspettava un forte aumento del fatturato, aspettativa distrutta dall’aumento dei casi esponenziale della variante Omicron, che di fatto ha impedito al settore ristorazione il normale lavoro Natalizio, locali si sono ritrovati annullate le normali cene Aziendali e di fine anno, le disdette anche all’ultimo minuto per le festività hanno rovinato i piani di tutti i ristoranti che a differenza dello scorso anno avevano in totale carico tutti i costi dei dipendenti, avevano effettuato ordini e scorte di prodotti rimasti praticamente inutilizzati e in molti casi scaduti”
Secondo Insieme per Cambiare e Per Faenza, come già anticipato nelle scorse settimane da Massimo Zoli, capogruppo di Per Faenza: “ I locali possono essere il vero e proprio traino per il nostro Centro Storico, sono attività che possono generare grande attrattività e creare tendenze, le città che, negli ultimi anni, hanno investito e dato spazio a locali e attività di ristorazione nei propri centri, hanno avuto un fortissimo sviluppo e oggi si ritrovano Centri Storici vivi e con grande affluenza di pubblico. Città vicine a noi come Cervia e Faenza sono diventate punti di riferimento per giovani e meno giovani, grazie al grande numero di locali di qualità che offrono prodotti diversi tra di loro, ma anche Modena, Reggio Emilia propongono, grazie ai locali Centri vivi e molto frequentati. Ne abbiamo avuto un assaggio nelle ultime due estati, dove per ragioni di emergenza e Covid si sono sviluppati maggiormente Dehor e nuovi locali in piazza e il nostro Centro ha avuto una frequentazione e una vita da altri tempi”.
Chiara quindi la richiesta per quanto riguarda l’occupazione di suolo pubblico: “Questa tendenza va proseguita anche in assenza di un vero Stato di emergenza, servono nuovi locali di qualità in piazza, autorizzazioni per un maggior utilizzo del suolo pubblico, che potrebbero creare un grande polo di attrazione, a costo zero per la città, e tutto il centro potrebbe giovare di questo. Crediamo che, in assenza di uno slittamento dello Stato di Emergenza, l’amministrazione Comunale debba farsi carico di procrastinare queste agevolazioni.”