Partirà il 16 settembre e si svilupperà nelle settimane successive il ciclo di presentazione dei Rendiconti sociali regionali e provinciali dell’Inps riguardanti l’anno 2023.
Si tratta di un centinaio di eventi, promossi dai Comitati e dalle Direzioni territoriali dell’Inps, con il supporto del Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto, che si terranno in tutti i capoluoghi regionali e provinciali.
Verranno presentati i dati socio-demografici che caratterizzano il territorio, il numero e il valore delle prestazioni erogate dall’istituto, come le pensioni, gli ammortizzatori sociali e gli altri interventi di sostegno alla famiglia e di inclusione sociale, l’andamento delle entrate contributive, la qualità del rapporto con l’utenza e il contenzioso. Una serie di dati che forniscono uno spaccato significativo sulle singole realtà territoriali da un punto di vista sociale ed economico, e consentono anche di valutare la mole di attività e la qualità dei servizi che l’istituto è in grado di garantire. Il tutto in forma comparata rispetto alle altre realtà territoriali e alla dimensione nazionale.
Le presentazioni dei Rendiconti sociali, oltre ad essere momenti di condivisione di informazioni e conoscenze, sono anche l’occasione per rafforzare il dialogo e la collaborazione fra l’Inps e i molteplici interlocutori presenti sul territorio, ad iniziare dalle Istituzioni e dagli enti pubblici locali, dalle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese, dal mondo associativo, dai Patronati e dagli altri intermediari accreditati.
Roberto Ghiselli, Presidente del CIV dell’INPS: “La presentazione dei rendiconti sociali da parte dei Comitati e delle Direzioni provinciali e regionali dell’Istituto è l’esplicitazione più evidente della originale natura della governance dell’Inps, un Ente pubblico che può coniugare al meglio le elevate competenze professionali dei suoi dirigenti e funzionari con la capacità di conoscere e di rappresentare i bisogni degli utenti, attraverso il ruolo fondamentale delle parti sociali, sia a livello nazionale che nei territori. Un istituto che, oltre a dover garantire al meglio l’erogazione dei servizi, si mette a disposizione degli altri soggetti istituzionali e di rappresentanza per favorire iniziative comuni a favore delle comunità, grazie anche al fondamentale supporto dei Patronati e degli altri intermediari. Questa apertura al territorio consente all’Istituto anche di capire meglio quali sono i problemi concreti e come potere costantemente migliorare la qualità dei propri servizi, superando, laddove esistono, gli elementi critici, in una logica non autoreferenziale”.