Nel mese di febbraio presso il Classis Ravenna è iniziata la realizzazione di un progetto di welfare culturale, accelerato anche a partire dai giorni in cui il museo ha ospitato coloro che erano fuori dalle proprie case per l’emergenza dell’alluvione, quando è emerso fortemente il valore del patrimonio quale elemento imprescindibile per il benessere delle persone. In qualche modo l’esperienza dell’accoglienza ha insegnato al museo a rispondere alla vocazione profonda di essere luogo di cura e di buone pratiche di comunità.
Il museo può essere luogo di cura e nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute, attraverso pratiche fondate sulla fruizione del patrimonio culturale. Il Welfare culturale si fonda infatti sul riconoscimento, sancito anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, dell’efficacia di alcune specifiche attività culturali, artistiche e creative, come fattore di promozione della salute, di benessere soggettivo e di soddisfazione per la vita, di contrasto alle disuguaglianze di salute e di coesione sociale, di invecchiamento attivo, di inclusione per persone con disabilità anche gravi e per persone in condizioni di marginalizzazione o svantaggio. Si tratta di un percorso complementare di percorsi terapeutici tradizionali, di supporto alla relazione di cura, anche e soprattutto per i carer non professionali e mitigante e ritardante per alcune condizioni degenerative come le demenze.
Il progetto mira, appunto, ad offrire specifiche esperienze a coloro che vivono la complessità della demenza cognitiva, sia come pazienti che come familiari o operatori sanitari, e per esteso vuole portare il museo ad essere sempre di più luogo aperto alle domande della comunità.
Questo progetto ha l’obiettivo di rendere accessibili i contenuti legati al patrimonio della città e del territorio alle persone con demenza insieme alle persone che prestano loro cura, contribuendo al mantenimento e all’accrescimento del loro benessere, alla diffusione della conoscenza delle patologie da degrado cognitivo connesse all’invecchiamento e alla rimozione dello stigma sociale legato al tema delle demenze.
Il percorso rientra infatti nelle azioni di ampliamento dell’accessibilità sensoriale, cognitiva e culturale dei monumenti di Ravenna, previste dal progetto “Nuovi percorsi di accessibilità online e offline”, promosso dal Comune di Ravenna insieme alla Direzione Regionale musei e all’Opera di Religione dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, co-finanziato dal Ministero della Cultura attraverso i fondi della legge 77/2006 per i siti UNESCO.
La formazione, che comprende anche un progetto esperienziale con un gruppo di pazienti, si è svolta al Classis Ravenna e ha coinvolto gli educatori museali delle istituzioni culturali del territorio con l’obiettivo di trasmettere la conoscenza delle corrette modalità relazionali e di comunicazione da utilizzare con persone affette da degrado cognitivo.
I docenti provenienti dalla pluriennale esperienza di Palazzo Strozzi hanno coinvolto anche i professionisti del settore sanitario e in particolare del CDCD dell’AUSL di Ravenna e i volontari dell’Associazione Alzheimer Ravenna.
La formazione specifica sull’attività museale ha incluso sia incontri online che in presenza, con formazione teorica e pratica e sperimentale, per un gruppo di persone con Alzheimer,i loro familiari e caregiver professionali, assieme ai corsisti.
Questa attività ha costituito un’importante occasione di crescita per tutti i partecipanti e l’attivazione, nei prossimi mesi, di percorsi ed appuntamenti dedicati a persone con demenze cognitive offrirà strumenti importanti alla città.
Le opere e gli oggetti presenti al Classis Ravenna, così come in altri musei della città, si prestano a essere strumenti ideali di una comunicazione fondata sulla capacità di osservare, immaginare e provare emozioni, slegata dalle abilità logico cognitive. Verranno così proposte attività che integrino e arricchiscano la rete dei servizi socio sanitari territoriali rivolti alle persone che vivono la condizione della demenza e alle loro famiglie.
L’attività proposta si integra pienamente con i servizi presenti sul territorio, già incentrati sul concetto di cura tramite l’arte, coordinati dal Comune con la collaborazione dell’Associazione Alzheimer e la direzione scientifica del CDCD.
La tematica di progetto, inoltre, sposa le linee guida dettate da ICOM per la gestione dei Musei e dalle prospettive delineate dalla Convenzione di Faro.
Sono partner del progetto il Comune di Ravenna, il Distretto Sanitario di Ravenna, Cervia e Russi e l’Associazione Alzheimer Ravenna.