“Da circa una settimana sono partiti i cantieri per il progetto di ampliamento e riqualificazione del circuito da motocross Park 04-Monte Coralli. Le ruspe lavorano a tutta birra, e almeno 10 grandi alberi sono stati abbattuti. Si vedono bene le cataste di legno abbattuto.
Coma Faenza eco-logica abbiamo chiesto di leggere la Valutazione di impatto ambientale (se esiste) e i documenti relativi all’intero progetto, non più visibili sul sito del Comune (alla faccia della trasparenza).
Siamo preoccupati che l’ampliamento del circuito (oltre alla pista da motocross, si realizzeranno infatti nuovi edifici, parcheggi, pista pamp track, pista per moto cross enduro, percorso trial, pista da minimoto..), possa disturbare i gruccioni che nidificano nelle pareti di sabbie gialle limitrofe al circuito. Una volta ampliato, e operativo, questo circuito produrrà inoltre un grave inquinamento acustico, (peggiore e più prolungato di quello precedente) e quindi disturbo alla fauna dei boschetti limitrofi.
In che modo poi vogliono “riqualificare” le zone verdi dei margini e deviare i corsi d’acqua?
Ricordiamo che i boschi sono vincolati e tutta l’area ha un vincolo paesaggistico per la presenza del Rio Pideura.
Inoltre le sabbie gialle sono un geosito, un antico litorale del mare di un milione di anni fa, che andrebbe valorizzato.
Perché si permette un simile scempio, usando 4 milioni di fondi pubblici per uno sport di nicchia, inquinante e impattante?
Il progetto “Rigenerazione ed Ampliamento impianto sportivo e campo cross Monte Coralli” è stato finanziato dal PNRR, come progetto per lo sport e l’inclusione.
Dov’è qui l’inclusione?
La gestione ventennale è affidata all’ex campione Dovizioso (con la sua società RBM srl). Il comune percepirà una piccola percentuale solo dal 2028!
Dove sta il bene comune, la finalità pubblica del progetto? Sarà solo il business di Dovizioso e della Federazione Motociclistica Nazionale, che in cambio di supporto al Comune per fargli vincere il bando, avrà pieno accesso agli spazi.
Non dimentichiamo che il tutto è accaduto senza mai informare o coinvolgere i residenti della zona, e che la zona non è servita da mezzi pubblici e la Via Casale sarà gravata da un aumento del traffico motorizzato, aumentando ulteriormente le emissioni.
Non solo.
Il Comune deve ancora riqualificare l’ex cava Falcona, poco distante da lì, che dopo essere stata sfruttata per decenni e abbandonata dalla Ctf, è ora un luogo di degrado con cumuli di sporcizia, vecchi edifici rotti, escrementi.
Nel 2008 il Comune promise che la ex cava sarebbe diventata un museo geologico all’aperto per mostrare a tutti la bellezza delle sabbie gialle, attirando studiosi da tutto il mondo. Fallita la Ctf il progetto è morto lì.
Ora il Comune non ha altri occhi se non per il motocross. La natura e la cultura possono aspettare.
Ma già, questa è la Motor Valley, baby.”