Parte martedì 5 novembre la campagna di vaccinazione contro l’influenza che terminerà a fine dicembre. Principali destinatari dell’offerta del vaccino antinfluenzale sono i gruppi di popolazione più a rischio di complicanze, in particolare anziani di età pari o superiore a 65 anni, persone di tutte le età affette da patologie croniche debilitanti e le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Durante la gravidanza infatti il sistema immunitario è naturalmente indebolito per accogliere al meglio il bambino e portare a termine la gravidanza e questo rende le donne gravide più vulnerabili ad alcune infezioni. Una donna incinta che si ammala di influenza è più a rischio di manifestare forme gravi di malattia
Particolarmente importante è la vaccinazione degli operatori sanitari, in quanto è necessario che il personale addetto all’assistenza sia immune per evitare di trasmettere l’infezione ai pazienti e assicurare la presenza in servizio durante il periodo epidemico.
La vaccinazione viene raccomandata anche per categorie di soggetti che pur non facenti parte di gruppi a rischio, sono comunque strategici per il paese in quanto addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo:
-forze dell’ordine e protezione civile (compresi i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale)
-donatori di sangue
-personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo
-personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali.
Anche quest’anno sarà affidata, per la popolazione adulta, ai Medici di famiglia a cui ci si deve rivolgere per ogni informazione e per concordare le modalità di effettuazione della vaccinazione.
I bambini assistiti dai Pediatri di libera scelta affetti da patologie croniche predisponenti le complicanze verranno invitati alla vaccinazione dal Servizio Pediatria di Comunità su segnalazione del proprio pediatra.
Le donne in gravidanza (nel 2° e 3° trimestre) possono ottenere la vaccinazione, oltre che dal proprio medico di Medicina Generale, anche presso gli ambulatori di Igiene Pubblica.
Il vaccino antinfluenzale viene infine offerto a persone che per motivi di lavoro sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, veterinari, trasportatori di animali, macellatori).
L’influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica a causa della sua contagiosità, delle possibili gravi complicanze e della variabilità dei virus influenzali.
La prevenzione dell’influenza si basa principalmente sulla vaccinazione, oltre che su misure di igiene e protezione individuale, con particolare riferimento alla buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. La vaccinazione, oltre ad essere un ottimo mezzo per prevenire la malattia, è in grado di ridurre significativamente le complicanze, l’ospedalizzazione e l’eccesso di mortalità nei soggetti maggiormente a rischio. In considerazione del fatto che nel periodo autunnale circolano anche altri virus che possono simulare i sintomi dell’influenza, è stato istituito a livello nazionale un sistema di sorveglianza, che individua in maniera più accurata i casi di sindrome influenzale sulla base di precisi criteri diagnostici.
Tale sistema si basa sulla collaborazione volontaria di “medici sentinella” individuati fra i medici e i pediatri di famiglia che assistono una popolazione ritenuta statisticamente significativa.
Nella nostra Ausl i medici sentinella sono 19 distribuiti in tutti gli ambiti territoriale.
Il vaccino antinfluenzale è sicuro, di provata efficacia e generalmente ben tollerato.
Non deve essere somministrato a soggetti con allergia vera alle proteine dell’uovo e va rinviato in caso di manifestazioni febbrili in atto.
Gli effetti collaterali più comuni, anche se non frequenti, possono consistere in dolore di solito di lieve entità e/o arrossamento nel punto di iniezione.
In rare occasioni possono manifestarsi leggero malessere generale, febbricola, dolori muscolari, nevralgie, di breve durata.
I vaccini in uso non contengono mercurio o suoi derivati ed essendo costituiti da particelle virali frammentate e purificate non possono essere responsabili di trasmettere la malattia influenzale.
Per le categorie a rischio la somministrazione del vaccino è gratuita.
Una sola dose di vaccino è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dei bambini mai vaccinati in precedenza, ai quali vengono raccomandate due dosi a distanza di quattro settimane.
Il tasso di copertura vaccinale nel territorio romagnolo registrato l’anno scorso nella popolazione ultrassessantacinquenne è pari al 50,6%, in linea con quello ottenuto nella campagna 2016/2017 (nella campagna 2015/2016 la copertura era stata del 49,4%, nella campagna 2014/2015 del 48,4%). Tuttavia il risultato è ancora molto lontano dal valore del 75,4% conseguito nel 2006.
Obiettivo di questa campagna è quindi di migliorare ulteriormente l’offerta attiva della vaccinazione nei confronti delle persone che più possono trarne beneficio, in particolare le persone affette da patologie croniche di qualunque età.
Le dosi di vaccino distribuite ammontano a:
Cesena |
Forlì |
Ravenna |
Rimini |
AUSL Romagna |
33.782 |
35.323 |
70.625 |
46820 |
186.550 |
Si tratta della prima fornitura ma l’Azienda è pronta a fare ordini ulteriori se i Medici di famiglia ne avranno bisogno per completare la vaccinazione dei propri assistiti.
Quest’anno, in attuazione delle indicazioni della Regione l’Azienda USL della Romagna ha messo in campo un’altra offerta, sempre gratuita: la vaccinazione contro l’Herpes Zoster, il cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio” per i 65enni. Tutti i cittadini nati nel 1953 hanno ricevuto una lettera con invito a recarsi per la vaccinazione presso gli ambulatori dei servizi di Igiene e Sanità Pubblica .
Per quanto riguarda invece il vaccino anti-pneumococco sono in corso di spedizione le lettere indirizzate a tutti i cittadini nati nel 1953 con invito a recarsi per la vaccinazione presso gli ambulatori dai medici di famiglia; inoltre, i cittadini nati nel 1952 che sono stati vaccinati l’anno scorso dal proprio medico di famiglia riceveranno una lettera con invito a rivolgersi al proprio medico per ricevere il secondo vaccino antipneumococcico. Per completare la copertura sono infatti necessari due vaccini, un vaccino coniugato attivo contro 13 ceppi di pneumococco e, ad un anno di distanza, un vaccino polisaccaridico attivo contro 23 ceppi.