‘Le tante inchieste giudiziarie condotte negli anni nel nostro territorio hanno dimostrato come da decenni la criminalità organizzata si infiltri nell’economia del nostro territorio: nella filiera turistica, nel comparto delle pubbliche commesse, nel mercato immobiliare. Le mafie sono radicate sul territorio e le indagini, le incriminazioni e le confische che in questi anni si sono verificate devono indicare a tutte le Istituzioni che la guardia non deve mai essere abbassata, anche quando operazioni efficaci compiute dalle prefetture, dalle forze dell’ordine e dalla direzione investigativa antimafia sembrano aver sradicato definitivamente i tentacoli della criminalità. Nel silenzio le mafie continuano a muoversi e a insinuarsi subdolamente, come ci indicano le nuove operazioni di indagine che continuano ad attivarsi, ed è fondamentale che il livello di attenzione rimanga altissimo.
Tra le ramificazioni di queste organizzazioni criminali in Riviera è comparso in questi anni anche il potente clan dei casalesi di cui Francesco “Sandokan” Schiavone, che da qualche settimana ha deciso di collaborare con la giustizia, è stato un potente boss.
Proprio in queste ore sono state depositate le prime dichiarazioni rese da Schiavone ai magistrati della Dda di Napoli e della Direzione Nazionale Antimafia e al fine di rendere più forti ed efficaci gli anticorpi contro l’illegalità del nostro territorio sarebbe importante che il boss dei casalesi spiegasse anche eventuali rapporti, legami, collusioni del mondo imprenditoriale e politico che potrebbero aver consentito al cartello camorristico casertano di allungare i tentacoli sulla nostra Riviera”.
Così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.