CNA Romagna Faentina ha promosso nei primi giorni di luglio un sondaggio tra le proprie imprese associate, per avere un riscontro rispetto all’andamento economico e alla ricerca di personale.
Lavoro e ricerca di personale: tra il campione di aziende CNA analizzate, classificabili come Piccole-Medie Imprese (PMI) dell’area della Romagna Faentina, i settori che attualmente richiedono maggiormente lavoratori sono quelli del comparto meccanico (20%), installazione ed impianti (16%) ed altre imprese di produzione o lavorazione (12%).
Queste aziende lavorano prevalentemente nel mercato locale (50%), il 42,3% opera nel mercato Italia, il 7,7% all’estero. Di queste, il 42% impiega fino a 5 dipendenti, il 25% tra i 5 ed i 15 dipendenti, il 33% sopra i 15 dipendenti.
Il 40% del campione analizzato sta cercando attivamente personale, tuttavia il 70% di esse dichiara di trovare difficoltà nella ricerca. Il 31,6% delle aziende che attualmente non sta cercando personale ha però in programma di farlo nei prossimi due anni.
Il 50% delle imprese ricerca 2 dipendenti mentre il 4,5% ricerca oltre 10 addetti.
Le motivazioni principali della ricerca sono per sostituzione dipendenti -dimissioni, licenziamenti, altro- (35,7%), per aumento del lavoro (32,1%), per pensionamenti (14,3%).
Le figure maggiormente richieste sono quelle del comparto meccanico -periti, ingegneri, meccanici- (30%), operai specializzati (20%), personale di segreteria e amministrazione d’azienda (17%), periti tecnici ed ingegneri diversi da quelli meccanici (13%), addetti commerciali (8,5%), altre figure altamente specializzate (11,5%).
Le PMI faentine offrono per il 31,6% contratti a tempo determinato, seguono i contratti di apprendistato e per il 26,3% contratti a tempo indeterminato, anche per la prima occupazione. Sotto al 10% le altre forme contrattuali più precarie.
Il sistema della ricerca di personale è ancora molto tradizionale e poco tecnologico, basato, infatti, sul passaparola per il 43,2%. Il 24,3% utilizza le agenzie interinali, il 13,5% pubblica annunci su social e siti web della propria azienda, il 10% su siti web specializzati.
Risultati molto deludenti rispetto all’utilizzo del Centro Provinciale per l’Impiego, ne usufruisce appena l’8,1%.
Questi dati portano a una riflessione particolare rispetto ai giovani o nativi digitali che, nella ricerca di una occupazione, segnalano un divario di strumenti d’incontro fra domanda ed offerta.
Le principali difficoltà lamentante dalle imprese sono, invece, la mancanza di disponibilità dei candidati ad imparare un mestiere e la scarsità di figure professionali richieste.
Le PMI faentine intervistate, però, per il 47,8%, si dichiarano disponibili ad investire risorse ulteriori per la formazione, finanziando corsi specifici o collaborando con scuole o enti di formazione.
Economia: il tessuto economico faentino era mediamente in crescita nella fase pre pandemia, torna oggi a crescere diffusamente dopo la fase di emergenza.
Il 54% delle imprese che oggi cerca personale era in una fase di crescita prima della pandemia, mentre il 41,7% era stabile.
Tra chi attualmente non ricerca personale: il 31,6% aveva un buon andamento, il 60,5% era stabile e il 7,9% in difficoltà.
Il covid ha certamente prodotto un’accelerazione di tendenze e fenomeni di mercato, a volte modificando gli scenari competitivi anche più consolidati.
Rispetto alla fase pre-Covid: il 20% delle imprese dichiara di fatturare di più, il 24% di aver raggiunto il medesimo fatturato mentre il 23% di non averlo ancora raggiunto. Il 12% dichiara di avere ancora difficoltà e ha prospettive incerte nei prossimi mesi.
La situazione è leggermente peggiore, come prevedibile, per le aziende che non ricercano personale.
Si dimezza all’11,9% il dato relativo alle aziende che dichiarano un risultato migliore rispetto al periodo pre pandemico mentre il 2,4% dichiara di essere in forte difficoltà con prospettive molto incerte.
Un numero importante di aziende sta cercando personale ed in prospettiva nei prossimi 2 anni il mercato del lavoro avrà una certa dinamicità positiva, dimostrando ancora una volta come il tessuto di piccole e medie imprese faentine sia in grado di affrontare bene le sfide e i cambiamenti con un apporto positivo per il territorio.
“I risultati del sondaggio – dichiarano il Presidente CNA Romagna Faentina, Canzio Camuffo e la Presidente CNA Faenza, Cristina Griguolo – dimostrano come le PMI faentine siano generatrici di buona economia e lavoro. Vale la pena sottolineare, infatti, come siano molto alte le percentuali di contratti a tempo indeterminato anche per le nuove assunzioni e la grande disponibilità ad investire risorse nella formazione. Nelle prossime settimane vogliamo incontrare le istituzioni locali ricercando di stimolare la redazione di un patto faentino per le competenze coinvolgendo come protagonisti tutti gli attori interessati, e che ha come principale obiettivo la maggiore connessione tra imprese, formazione e scuola. Il capitale umano – concludono i Presidenti – è sempre più fondamentale per la competitività del territorio”.