Questo pomeriggio il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale ha incontrato in veste di Presidente nazionale Upi il neo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica On. Gilberto Pichetto Fratin. L’incontro è stata anche l’occasione per sottoporre all’attenzione del ministro le progettualità in corso sul territorio ravennate sui temi energetici e ambientali.
Aprire un tavolo di lavoro per verificare come mettere ordine nelle funzioni fondamentali relative all’ambiente delle Province, per costruire un percorsi condiviso in vista della revisione delle legge aulle Province del 2015.
È la proposta presentata dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che l’ha accolta con favore.
“Un incontro molto positivo – commenta il Presidente de Pascale – in cui abbiamo fatto il punto con il Ministro sul ruolo delle Province in questa fase cosi complessa in cui occorre massima collaborazione tra istituzioni per affrontare la crisi energetica e costruire uno sviluppo solido e sostenibile”
Il tavolo tecnico politico sarà la sede in cui elaborare una proposta condivisa rispetto alle competenze delle Province in materia ambientale, così che possa essere accolta nella complessiva opera di riordino che ci si appresta ad avviare con il Ministro degli Affari regionali e delle autonomie locali.
Qui un sunto dei temi presentati:
Ravenna è una capitale europea dell’Energia da almeno settant’anni, uno degli esempi più straordinari di come patrimonio culturale e naturalistico possano convivere in maniera sana con l’industria, creando benessere diffuso.
Da diversi anni l’intera comunità ravennate – istituzioni locali, imprese e sindacati insieme – invoca una strategia nazionale sull’energia che affronti con rigore i temi della sostenibilità economica e ambientale e della sicurezza negli approvvigionamenti energetici.
In questo momento di crisi energetica vi è un territorio che è unito e pronto a mettere in campo 5 azioni strategiche per cambiare radicalmente rotta, cinque sì, per l’economia e l’ambiente.
- Ripresa delle attività estrattive per attingere alle risorse di gas naturale nell’alto Adriatico a una distanza tale dalle coste tale da non incrementare la subsidenza.
In alto Adriatico si stima un potenziale di almeno 200 miliardi di metri cubi, le decisioni annunciate dal governo vanno nella direzione giusta ma gli attuali iter di autorizzazione non sono compatibili con risposte in tempi brevi.
- Installazione a largo delle coste di Ravenna di un FSRU offshore (Rigassificatore galleggiante) per un potenziale di 5mld di m3 all’anno
Con la firma del decreto da parte del commissario straordinario Stefano Bonaccini, si è completato lunedì 7 novembre l’iter autorizzativo nel pieno rispetto dei tempi assegnati dal Governo.
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (un astenuto) il progetto del rigassificatore e la comunità ravennate lo ha accolto con favore dimostrando compatta un grande senso di responsabilità.
Sono state già definite le compensazioni e mitigazioni endoprocedimentali a carico di Snam (bosco di 100 ettari, ciclabili, riqualificazione urbana zone turistiche, efficientamento energetico e produzione di energie rinnovabili).
È invece ancora aperta la questione dei “ristori” come da memorandum della Regione Toscana per i quali Ravenna chiede parità di trattamento e l’apertura di un tavolo comune con il Governo.
- Realizzazione di un parco eolico offshore da 600MW di potenza con impianto fotovoltaico galleggiante annesso da 100MW e produzione di Idrogeno verde, il Progetto AGNES per il quale auspichiamo un iter speciale diverso da quello dei semplici parchi eolici, con la medesima procedura utilizzata per i rigassificatori. Si tratta infatti di un hub energetico innovativo molto complesso da autorizzare: eolico+ solare galleggiante + idrogeno (unico al mondo), non un normale parco eolico.
- Realizzazione di un sistema di CCUS per captare la CO2 emessa dal settore “hard to abate” e iniettarla nei giacimenti di metano esausti e/o utilizzarla in processi di economia circolare.
- Sviluppo di una piattaforma per l’autoproduzione di energia in Porto da fonte solare ottimizzata tramite produzione di idrogeno
Il progetto prevede la realizzazione di un campo fotovoltaico a terra realizzato su inseguitori monoassiali della potenza complessiva di 19.923 kWp.
L’area oggetto del progetto è situata nell’ambito portuale, in un ex comparto industriale.
Le cinque azioni di sistema si sostengono a vicenda salvaguardando economia e sicurezza, senza arretrare rispetto ai temi della transizione ecologica, anzi offrendo soluzioni coerenti con la neutralità tecnologica richiesta dal new green deal.
Utilizzare il nostro gas invece di importarlo inquina di meno, collocare un fsru sfruttando le infrastrutture a mare esistenti a Ravenna crea minori interferenze, produrre energia elettrica rinnovabile a Ravenna la rende realmente utilizzabile dai grandi energivori della pianura padana e captare la CO2 ci consente di avere un minore impatto climatico durante la transizione.
A tutto questo va aggiunto un porto con una capacità naturale di essere una piattaforma logistica dell’economia circolare e un distretto manifatturiero ad alta specializzazione nel settore offshore dell’energia e dell’industria.
Su queste cinque azioni cantierabili in poco tempo è importante procedere con una visione di sistema.
Ravenna rappresenta probabilmente il principale hub italiano fra i primi in Europa, in cui questo sistema potrebbe essere perfettamente efficiente, ma questo metodo può ovviamente valere anche su scala nazionale, riducendo i costi, diminuendo le emissioni, creando lavoro e, in questa fase, contribuendo anche a difendere la democrazia e la libertà.
È nostra intenzione condividere questo progetto strategico con la Regione Emilia-Romagna e con i ministeri interessati per rilanciare l’economia del nostro territorio e dare un contributo decisivo alla sicurezza e alla sostenibilità economica e climatica del nostro paese e dell’Unione europea.