Ripensare il servizio di appoggio educativo scolastico erogato dall’Amministrazione comunale, per rispondere con adeguatezza ai nuovi bisogni territoriali, anche alla luce delle complessità della gestione scolastica emersa durante l’emergenza sanitaria è l’obiettivo di un percorso di ascolto partecipato promosso dall’assessorato all’Istruzione e partito all’inizio di questo mese, che si concluderà venerdì prossimo, 21 maggio.
Il percorso è finalizzato a definire il Patto per l’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità dai 0 ai 18 anni con il coinvolgimento diretto delle famiglie e delle relative associazioni, della scuola, dell’Ausl della Romagna, delle organizzazioni sindacali e di tutti gli attori istituzionali del territorio.
La prima azione concreta, all’interno di tale Patto, sarà quella di sperimentare, a partire dal prossimo anno scolastico, l’introduzione della figura dell’educatore di plesso nelle scuole che vorranno aderire.
Con “educatore di plesso” si intende un’organizzazione nuova che preveda equipe stabili di educatori afferenti ai singoli plessi e che possano finalmente diventare una risorsa non solo per il singolo bambino o bambina, ma per l’intera classe e che proprio grazie alla stabilità e alla continuità possano radicarsi in maniera strutturata nei contesti educativi e favorire una collaborazione efficace con il team docente.
A partire naturalmente da un impegno già molto importante; basti infatti pensare che solo per l’anno scolastico 2020/2021 sono state programmate oltre 5.300 ore settimanali di appoggio educativo scolastico, all’interno delle scuole del territorio, che gli educatori e le educatrici utilizzano per contribuire al benessere di quasi 500 minori con disabilità, di cui circa 90 nella fascia 0-6, più di 300 nella fascia 6-13 e quasi 90 nella fascia 14-18.
“E’ un progetto ambizioso – spiega Ouidad Bakkali, assessora alla Pubblica istruzione e Infanzia- ma vogliamo creare le condizioni per garantire servizi inclusivi efficaci e di qualità per le più giovani e i più giovani, a partire dall’ambiente scolastico, e consolidare una alleanza che miri a rafforzare l’impegno reciproco di supporto e di collaborazione tra i vari protagonisti coinvolti nel processo di inclusione.” E sottolinea: “Crediamo fortemente che l’inclusione sia un tema che riguarda l’intera comunità e che ciascuno possa contribuire nella sua dinamica costruzione, nel rispetto delle reciproche competenze e dei bisogni di tutti e di tutte. Per questo sono stati avviati incontri partecipativi, metodologia alla base dell’alleanza educativa che vogliamo consolidare”.
Il percorso di ascolto partecipato si sta svolgendo a distanza, nel rispetto della normativa anti Covid, e sta raccogliendo idee, riflessioni e proposte attraverso l’utilizzo di diversi strumenti partecipativi come il world cafè, il brainstorming e il questionario online. Le fasi del processo sono realizzate con l’azione di facilitazione svolta dalla cooperativa sociale Villaggio Globale.
Tali spazi informali sono stati pensati per promuovere la riflessione sull’inclusione scolastica e condividere valori e azioni all’interno della comunità educante.
Hanno già preso parte al percorso le associazioni familiari, le cooperative attive nel mondo disabilità, gli educatori e le educatrici che lavorano attualmente nelle scuole garantendo l’intervento dell’appoggio educativo scolastico, servizio che l’Amministrazione comunale ha rinnovato di recente al consorzio Selenia, gli insegnanti e le insegnanti curriculari e di sostegno delle scuole del territorio comunale.
Fino al 21 maggio sono previsti i world cafè con le famiglie che hanno figli/e attualmente iscritti/e in una scuola del territorio e che usufruiscono del servizio di appoggio scolastico erogato dall’Amministrazione comunale.