Si è evitato il disastro ambientale. Così il sindaco Giovanni Malpezzi ha sintetizzato la risposta delle istituzioni all’incendio che ha colpito il magazzino Lotras in via Deruta nella notte fra l’8 e il 9 agosto. Un rogo propagatosi velocemente che ha distrutto interamente lo stabile, di proprietà di due banche, il Mediocredito Italiano (del gruppo Intesa San Paolo) e Iccrea Banca Impresa, le quali lo avevano affittato alla Lotras System, in leasing.
La risposta ha portato ad una spesa di 2,5 milioni di euro da parte delle casse comunali (1 milione di euro verrà coperto con fondi regionali). Denaro che il Comune conta di recuperare una volta fatta luce sui responsabili del rogo. Molti dei fondi sono stati necessari per evitare che l’acqua inquinata utilizzata per spegnere l’incendio raggiungesse i canali di irrigazione e il mare. Oltre 11 mila e 700 tonnellate di acqua inquinata sono state risucchiate dai canali, i quali a loro volta dovranno poi essere bonificati. I dati raccolti da Arpae e Azienda Sanitaria, come già anticipato, hanno evidenziato l’assenza di pericoli per la salute pubblica, tuttavia preoccupa un bacino di 27 m cubi di capienza posto poco distante la zona dell’incendio, pieno di materiali inquinanti che potrebbero compromettere la salute dei molti animali che frequentano l’area. Per quanto riguarda la salute pubblica, l’unico pericolo è stato rappresentato da un campo di erba medica, anch’esso adiacente alla zona dell’incendio. I rilevamenti dell’azienda sanitaria hanno mostrato come l’erba fosse inquinata e si è quindi proceduto al taglio e successivamente si dovrà organizzare la bonifica del terreno.