Dopo la pubblicazione dei dati Arpae riguardanti la qualità dell’aria, che hanno segnalato la presenza di diossine ma non a livelli preoccupanti per la salute, anche se continueranno i monitoraggi soprattutto per la filiera alimentare, la maggior attenzione si sposta ora verso la bonifica delle acque dei canali faentini inquinati dalla stessa acqua utilizzata dai vigili del fuoco, per spegnere l’incendio del magazzino Lotras in via Deruta, che ha portato con sé migliaia di metri cubi di olio bruciato. Dal giorno stesso dell’incendio, i tecnici del Comune di Faenza, di Arpae e del Consorzio di Bonifica sono al lavoro per evitare che l’acqua contaminata raggiunga il mare e i campi dei tanti coltivatori, grazie al contributo di diverse aziende del territorio. Ma l’aspirazione e la bonifica dell’acqua contaminata sarà solo la prima parte di un’operazione che durerà mesi. I vari canali saranno poi da scorticare e bonificare a loro volta e la situazione dovrà essere costantemente verificata. Un complesso lavoro che potrebbe andare a costare anche qualche milione di euro per i quali il Comune di Faenza chiederà poi il rimborso una volta accertata la responsabilità alla base dell’incendio