L’apparecchiatura inaugurata stamane è un avanzato sistema radiologico con il quale è possibile eseguire una serie completa di interventi vascolari ed extravascolari: intervenire cioè nei casi di problemi dei vasi sanguigni principali. Le immagini ad alta risoluzione che l’angiografo è in grado di produrre, e la sua eccezionale flessibilità, sono indicati per procedure miste e specifiche come l’angioplastica percutanea, cioè un intervento di natura cardiologica non invasivo. Altro esempio dell’utilizzo dell’apparecchio, anche in urgenza, la perfusione della milza dopo grossi incidenti, in modo da salvare l’organo invece di asportarlo. E di questo siamo estremamente orgogliosi”.
Un particolare rilevatore di cui l’angiografo è munito, acquisisce le informazioni a una risoluzione quattro volte superiore rispetto ai tradizionali sistemi radiologici, rendendo più sicuro il processo decisionale. Visualizza inoltre perfettamente piccoli dettagli e oggetti minuti durante gli interventi cardiaci e vascolari.
Come illustrato dal dottor Domenico Palmarini, dell’equipe della Radiologia, diretta dal dottor Carlo Orzincolo, l’angiografo effettua in pochi secondi visualizzazioni tridimensionali esaurienti delle patologie e in qualsiasi regione anatomica, comprese le aree cerebrale, addominale e periferica, anche compensando eventuali movimenti del paziente.
Questa nuova tecnologia, in sintesi, fornisce immagini di qualità per una vasta gamma di procedure cliniche e garantisce una visibilità eccellente a livelli estremamente bassi della dose di radiazione per pazienti di qualsiasi corporatura.
Le attività manuali risultano ridotte e le operazioni che richiedono tempo vengono svolte con più efficienza. L’uso del sistema infonde fiducia e permette di arrivare velocemente alla formulazione di una diagnosi. Inoltre l’angiografo fornisce immagini di qualità paragonabile a quelle delle tac e delle risonanze, pur nella sala interventisticae consentendo ai medici di valutare i tessuti molli, prima, durante o dopo l’intervento.
I sensori offrono una guida 3D dell’ago in tempo reale e permettono di eseguire procedure percutanee nel laboratorio di interventistica, con informazioni in tempo reale sul percorso dell’ago e il target. Sono circa 1.700 l’anno gli interventi previsti con l’angiografo.
Presso l’unità operativa di Radiologia dell’Ospedale di Ravenna vengono effettuati ogni anno circa 175.000 esami di diagnostica per immagini; nell’intera provincia di Ravenna si superano le 400 mila.
Il dottor Orzincolo, ha infatti precisato che “la Radiologia dell’Ospedale di Ravenna ha apparecchiature di altissimo livello: pochi mesi fa abbiamo inaugurato una nuova tac acquisita dall’Azienda, ora questa magnifica donazione, del valore di circa 700mila euro. Abbiamo delle vere e proprie ‘Ferrari’ e siamo in procinto di aumentare il numero dei professionisti di radiologia in modo da incrementare ancora e ulteriormente le nostre prestazioni. Siamo inoltre inseriti in un sistema apparecchiature per la diagnostica per immagini, distribuite negli ospedali di Faenza, Lugo e Cervia, nonché al Cmp di Ravenna, oltre che qui in ospedale. Tutto questo consente di dare risposte adeguate ai bisoni di salute della cittadinanza”.
Il massimo impegno della Direzione aziendale rispetto all’Ospedale “Santa Maria delle Croci” e alla sanità ravennate nel suo insieme, anche in ordine al reperimento di risorse umane, è stato altresì ribadito dal direttore sanitario aziendale dottor Stefano Busetti.
Autentici e sentiti da parte di tutti, i ringraziamenti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che ha effettuato la donazione: “Storicamente la nostra Fondazione è vicina alla sanità ravennate – ha detto il presidente Giuseppe Ernesto Alfieri – da quando contribuimmo alla costruzione dell’ingresso dell’ospedale, alla più recente donazione di un apparecchio per la brachiterapia, ad oggi. E anche in futuro saremo vicini all’ospedale per altre innovative cure in campo ematologico.
“Un ringraziamento sincero da parte di tutta la nostra comunità alla Fondazione Cassa di Risparmio ha detto il sindaco MIchele de Pascale, per due motivi fondamentali. Il primo perché continua ad investire risorse anche in questo momento in cui l’economia del nostro Paese attraversa una situazione difficile. La buona gestione della Cassa e della sua fondazione ha garantito in questi anni in tutti i settori di intervento, dalla sanità, all’università alla cultura, un motore di sostegno delle finalità pubbliche importante.
Il secondo punto è che la Fondazione Cassa di Risparmio si muove sempre con uno spirito di condivisione con le istituzioni pubbliche del territorio, con un atteggiamento di confronto e di definizione congiunta delle priorità.
Oggi inauguriamo un intervento considerevole in ambito radiologico, parte di un sistema di cura che coinvolge altre funzioni che l’ospedale svolge per sé e anche per un territorio ampio, oltre quello della nostra provincia”.