Sono state inaugurate oggi le nuove 19 targhe toponomastiche musive realizzate nel laboratorio Annafietta, che si vanno così ad aggiungere alle 74 già presenti negli angoli del centro storico di Ravenna.
All’inaugurazione hanno partecipato, oltre ad Anna Finelli, titolare della nota bottega artigianale di mosaico Annafietta, anche Massimo Cameliani, Assessore all’Artigianato del Comune di Ravenna, Marcello Monte e Andrea Alessi, rispettivamente presidente e responsabile CNA comunale Ravenna.
Diventano dunque 93 le targhe toponomastiche presenti nel centro del capoluogo bizantino, a fungere non solo da indicazioni stradali, ma anche da veri ornamenti artistici di vie e piazze a rappresentare la storia, la tradizione e la cultura che si respirano ad ogni passo nel cuore di Ravenna. Targhe tutte composte da una parte centrale in ceramica realizzata del torniante faentino Ilirio Garavini e da lati in mosaico assemblati con la tecnica paleocristiana e bizantina del “metodo diretto”, con tessere di pasta vitrea tagliate una ad una, allettate su malta cementizia e fughe libere in sottosquadro, per consentire il tipico gioco di luci, riflessi e chiaroscuri.
Con le nuove targhe si completano alcuni progetti già avviati negli anni precedenti come quelli delle Vie di Giustiniano, nelle quali sono comprese, tra le altre, Via Antica Zecca, Via Diaz, Via degli Ariani e Via di Roma, e delle Vie di Teodora, con Piazza del Popolo, Via Cairoli e Piazza San Francesco.
Due invece sono i temi nuovi che arricchiscono zone diverse del centro storico. Per Viale Farini, Piazza Anita Garibaldi, Piazza Mameli e Piazza Farini, Annafietta si è ispirata ai mosaici pavimentali della chiesa di San Giovanni Evangelista con il tema delle Crociate in Terra Santa. Sono stati così scelti quattro animali fantastici e il saluto della Principessa al Cavaliere in partenza per le Crociate, targa collocata sulla facciata della Stazione ferroviaria in Piazza Farini, luogo per eccellenza dedicato ai saluti. L’altro tema nuovo, che adorna le strade e gli angoli da Piazza dei Caduti sino in fondo a Via Mazzini, è quello dei fiori bizantini, con schemi che ricordano il ricamo bizantino nato nella seconda metà dell’800 e fonte di opere di grande fascino.