E’ stata inaugurata oggi la “Casa della Salute del Mare” situata a Lido Adriano, struttura molto attesa e che rappresenta un tassello di grande importanza per rispondere ai bisogni di salute della comunità non solo di Lido, ma anche di Punta Marina e Marina di Ravenna. Oltre a raggruppare i medici di famiglia della zona, mette infatti a disposizione altri importanti servizi, in un’ottica di medicina di iniziativa, prevenzione e mantenimento della salute.
La nuova Casa della salute dispone di 7 ambulatori e 2 sale d’attesa, per una superficie totale di 257 metri quadrati. La strutturazione dei servizi è stata pensata nell’ottica di rispondere al meglio possibile alla popolazione del territorio, con l’obiettivo di costituire un riferimento per i cittadini delle località di Lido Adriano, Punta Marina e Marina di Ravenna, che vede complessivamente circa 13mila persone residenti, di cui 2.800 ultrasessantacinquenni, una quota non trascurabile di popolazione giovane e una presenza significativa di persone di origine straniera. Un contesto sociale che richiede la capacità dei servizi di garantire una presa in carico ampia e articolata, in relazione ai bisogni specifici espressi e in forte integrazione con il Servizio sociale e le Associazioni di Volontariato presenti nel territorio.
La Casa della salute è infatti una sede fisica di riferimento per la cittadinanza, caratterizzata dall’integrazione tra più figure sanitarie (il medico di famiglia, l’infermiere, il pediatra di libera scelta, il ginecologo, l’ostetrica, l’assistente sociale ecc.) mirata a dare risposte omogenee e coordinate ai bisogni di salute, garantendo continuità nell’assistenza in collaborazione con le strutture ospedaliere, in particolare per quanto riguarda la presa in carico delle patologie croniche, ma anche per programmi legati alla prevenzione e ai sani stili di vita. Il paradigma è dunque quello di una presa in carico globale del paziente, con l’attivazione di percorsi ad hoc, attraverso specifici programmi sanitari per affrontare le patologie croniche, come diabete e patologie cardiovascolari. Non più dunque il medico che “aspetta” il paziente quando la sua patologia si aggrava, bensì medicina d’iniziativa per mettere il paziente, e il suo nucleo familiare, nelle condizioni di partecipare attivamente al percorso di cura individuato.