Apre venerdì 18 marzo alle 17.30, nella Manica Lunga della Biblioteca Classense, la mostra INANIMATE superficie | profondità – Dialoghi visivi in Classense, a cura di Fanny Vagnoni.
Il progetto parte dalla volontà di promuovere la cultura visiva legata alla fotografia e si sviluppa attraverso un dialogo tra due fondi fotografici storici della fototeca Classense e l’opera di due fotografi ravennati, Leonardo Goni e Andrea Pezzi.
Il titolo prende spunto da una riflessione della curatrice, che lavora presso il Gabinetto fotografico della Classense. «Le fotografie, in quanto oggetti, potrebbero essere percepite come ‘inanimate’, ma è quell’’anima’ appena nascosta, ma percepibile – afferma Vagnoni – a rendere manifesta la fondamentale ambiguità insita nel legame fra supporti ‘senza vita’ e il patrimonio intangibile di cui l’immagine è il segno». Il grande studioso Graham Clarke introduce poi i due concetti espressi nel sottotitolo della mostra: «La fotografia è circondata da paradossi e questi due estremi – superficie e profondità – non fanno che confermarcelo, assieme con la sua dimensione simultanea di immagine e oggetto e al modo in cui il suo significato è sancito in contesti estetici, culturali e ideologici sempre più complessi». (da La fotografia. Una storia culturale e visuale, Einaudi, 2009, p.15).
La tecnica fotografica è un’arte che nell’età contemporanea riveste un ruolo storico e sociale oltre che individuale. La potenza del messaggio visivo e il generale vantaggio strutturale riconosciuti all’immagine raggiungono a livello cognitivo una funzione privilegiata: la comunicazione sensoriale visiva. Ciò rende la fotografia – e gli strumenti di comunicazione di massa che se ne servono – mezzo di diffusione delle informazioni estremamente, perfino eccessivamente efficiente, grazie al fatto che produce un messaggio diretto, immediatamente comprensibile.
La sfida della mostra nasce dal confronto tra fotografi di ieri e di oggi. Attraverso la fotografia storica prima e contemporanea poi, paesaggi, esseri umani, particolari, visti secondo canoni estetici diversi e distanti, proveranno a parlarsi: ecco il cuore dell’esperimento. Il percorso si compone di 47 scatti, 16 dei quali provenienti dal patrimonio della ricca fototeca classense e 31 realizzati recentemente dai due fotografi.
La visione di Umberto Trapani, fotografo attivo a Ravenna dal 1925 al 1976, è testimoniata dai paesaggi e dai luoghi ravennati che animano il fondo fotografico, donato alla Classense nel 1980. Ed è con questa visione che dialoga lo sguardo contemporaneo di Leonardo Goni, la cui fotografia sussurra ricordi e ci parla di passato, attraverso immagini che profumano d’infanzia e di Ravenna. La sua ricerca visiva evidenzia il colore, come essenza evocatrice di sensazioni, e lo spazio come immortalato nel tempo, parla di luoghi che molti possono trovare familiari e che possono suggerire emozioni lontane, di spensieratezza e di scoperta.
Lo sguardo curioso, la scoperta della società e la ricerca visiva sugli oggetti e sulle scene ritratte da Giancarlo Gramantieri, grafico e fotografo ravennate attivo a partire da metà degli anni ‘60, il cui fondo fotografico è stato donato alla Classense nel luglio 2019, ispirano oggi gli scatti di Andrea Pezzi, che focalizza il suo sguardo verso il quotidiano e l’istante presente, vissuto e narrato attraverso un inusuale punto di vista, analitico e intimo. Un’indagine alla scoperta di quei dettagli spesso trascurati ma che compongono il nostro quotidiano, invitando l’osservatore a calarsi in un nuovo punto di vista, pretesto per estraniarsi e poter osservare i dettagli di un mondo che spesso diamo per scontato.
INANIMATE, se da una parte aspira chiaramente a promuovere la fotografia e la cultura visiva, dall’altra vuole essere un’occasione in più di valorizzazione del patrimonio culturale locale, che è una delle missioni della Biblioteca Classense, da lungo tempo un punto di riferimento per la ricerca iconografica grazie ai suoi fondi fotografici.
«Con questo interessante dialogo tra l’opera di due fotografi ‘storici’ della città, Trapani e Gramantieri, e due fotografi in piena attività come Goni e Pezzi, si realizza un progetto innovativo di valorizzazione – afferma Fabio Sbaraglia, assessore alla Cultura del Comune di Ravenna -. I due fondi fotografici classensi protagonisti di questo esperimento hanno segnato, come nel caso di Trapani, e segneranno, nel caso di Gramantieri, recentemente acquisito, l’identità visiva della città e si riflettono nei lavori freschi e contemporanei dei due fotografi in attività, con affinità e differenze legate alle personali sensibilità e alle diverse epoche in cui ciascuno ha agito e agisce».
All’inaugurazione, oltre ai fotografi e alla curatrice, saranno presenti l’assessore Sbaraglia, la presidente dell’Istituzione Classense Patrizia Ravagli e il direttore Maurizio Tarantino.