Il piano speciale per la messa in sicurezza del territorio dopo l’alluvione darà più spazio ai fiumi. Questo vorrà dire anche delocalizzare edifici e beni che attualmente si trovano nelle aree a rischio a causa di frane o futuri allagamenti. I proprietari potranno ricevere incentivi per cedere l’immobile o il bene di loro proprietà e spostarsi al di fuori delle aree a rischio. Al momento il piano preliminare, redatto dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, in collaborazione con la Regione, nell’ambito del gruppo di lavoro presieduto dalla struttura di supporto al Commissario straordinario per la ricostruzione, ha censito 3.400 edifici potenzialmente a rischio a causa delle frane, 81 mila in tutto il territorio. Sono in corso le analisi riguardanti le zone alluvionate. Si tratta comunque di un numero elevato di persone che rischiano di dover cambiare casa, in uno scenario di scarsa disponibilità del mercato immobiliare e di volontà di ridurre al minimo il consumo di suolo.