Tuttavia, le scelte concrete, contraddicono, spesso, queste affermazioni. In Italia, il Ministero della cosiddetta transizione ecologica (MITE), sta valutando interventi legati a 50centrali a gas (nuove o ampliate) per una potenza di 20 GW, mentre non è stato aggiornato il PianoIntegrato Energia e Clima che dovrebbe invece sviluppare investimenti in fonti rinnovabili tutt’ora bloccati.In Europa, si parla di “tassonomia verde” dove parecchi paesi vorrebbero inserire il gas fossile e il nucleare tra gli investimenti sostenibili.
Una scelta contraddetta dalla scienza, oltre che dalla volontà popolare, che in Italia contro il nucleare si è espressa con ben due referendum.Per questo si può firmare l’APPELLO AGLI EURODEPUTATI PER DIRE NO ALL’INSERIMENTO DEL L’ENERGIA NUCLEARE TRA LE FONTI “VERDI” su: https://www.petizioni.com/eurodeputatinonukeBisogna cominciare a cambiare strada adesso:- Per affrontare l’uscita dall’uso del carbone non abbiamo bisogno di nuove centrali a gas, quelle esistenti, aumentando temporaneamente le ore medie annue di funzionamento (ad es. dalle circa le 3.200 di oggi, a 4.000) sono più che sufficienti per accompagnare la transizione.- Anche dal punto di vista occupazionale, sarebbero molti di più gli addetti nello sviluppo delle fonti rinnovabili, di accumuli, di pompaggi, di investimento nelle reti smart, piuttosto che in nuove centrali a gas.
L’aumento dei costi energetici, che si vedono nelle bollette, sono da considerare come una diretta conseguenza di questa politica di dipendenza del gas fossile, a cui si aggiungono speculazioni che, anche nel nostro paese, danno luogo a sovra profitti da parte delle grandi compagnie energetiche. – Promuovere, anche nei territori, una iniziativa per incentivare, assieme all’efficientamento energetico degli edifici, pubblici e privati, civili e nei cicli produttivi, il sostegno alla realizzazione di nuovi impianti rinnovabili, progettando anche all’interno dei Piani per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) esperienze di efficientamento e di Comunità energetiche, con il pieno coinvolgimento della società civile. Per questo noi saremo in piazza il 12 febbraio, e rivolgiamo un invito a tutte le associazioni e movimenti, non solo ambientalisti, ma sociali, sindacali, produttivi, dei consumatori, per aprire un confronto, anche con posizioni diverse da quelle che noi abbiamo indicato, per verificare, quali potrebbero essere punti di contatto e di iniziativa comune, nel necessario percorso verso una vera transizione ecologica.
Legambiente Lamone Faenza; Fiab Faenza*
Lista adesioni (in aggiornamento)
A Sud; Assemblea Ecologista; Associazione agricoltori Antica Rufrae Presenzano; Associazione ambientalista Eugenio Rosmann; Associazione Comitato di Rione “ENEL” Monfalcone; Assotziu Consumadoris Sardigna; AIACeNA Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani; Benkadì APS; Città Futura; Coordinamento ravennate "Per il Clima – Fuori dal Fossile"; Comitato Milanese Acquapubblica; Comitato SOLE Civitavecchia; Comitato Stop Veleni Augusta-Priolo-Melilli- Siracusa; Rete dei Comitati Territoriali Siciliani; Disarmisti Esigenti; Earth Day Italia; Ecolobby; Ecomapuche; EkoŠtandrež; Extinction Rebellion Palermo; Fridays For Future; Forum Ambientalista AdV; Greenpeace Italia; ISDE Italia – Sezione Sardegna e Lazio; Il Paeseche Vorrei; Laudato Sì, alleanza per il clima, la cura della terra, la giustizia sociale; Legambiente; Mamme per la Salute e l'Ambiente ODV di Venafro; Movimento aretuseo per il lavoro la sicurezza e le bonifiche; AmbientiAMOciaSIRACUSA; No al Fossile Civitavecchia; NOplanetB APS; Osservatorio sulla Transizione Ecologica – PNRR; Rete degli Studenti; Rete dei Comitati Territoriali Italiani; Rete della Conoscenza (Unione degli Studenti e Link); Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna; Rete per la rinascita dell’Area Enel della Spezia, Si Rinnovabili No Nucleare (Oltre il Nucleare); Rete delle Mamme da Nord a Sud; Unione degli Universitari; UP – Su la testa!; WILPF Italia; WWF Italia.