La sanità italiana sta vivendo, in questo momento storico, diverse importanti problematiche. Tra le principali si possono annoverare il sottofinanziamento, dal livello centrale, della spesa sociosanitaria, affiancato all’invecchiamento della popolazione (con aumento di cronicità e non autosufficienza) e alla difficoltà di trovare, sul mercato del lavoro, figure mediche e sanitarie, specialmente in determinate discipline. Problematiche di fronte alle quali si può “alzare le mani” o provare ad affrontarle; per farlo servono però misure sistematiche, per le quali è indispensabile il coinvolgimento e l’impegno corale di tutte le componenti coinvolte.
Questo è quanto la Direzione Aziendale ha provato a fare in questi anni, attraverso un confronto dialettico, ma sempre serio e costruttivo, con le rappresentanze sindacali ed istituzionali. Approccio che ha portato a risultati indiscutibili, anche e soprattutto nell’ambito dell’omogeneizzazione e miglioramento delle condizioni di lavoro di professionisti ed operatori in tutta la Romagna, prima invece soggette a fortissime differenze che penalizzavano alcuni territori. Una vera e propria inversione di tendenza che sta dando, e darà soprattutto in futuro, identità al “soggetto Ausl Romagna”. Tanti gli esempi che si potrebbero fare in questo senso: i seguenti mirano anche a dare alcune risposte alle questioni recentemente sollevate da più parti, soprattutto nel Ravennate.
Il forte intendimento, messo in atto da questa Direzione Aziendale, di potenziare il personale impegnato nell’assistenza ai pazienti non si è limitato alle parole ma è concretamente testimoniato, nei fatti, dall’imponente politica occupazionale in virtù della quale i dipendenti dell’Azienda a fine 2018 sono 830 in più rispetto al 2014, in gran maggioranza personale infermieristico e tecnico e di dirigenza medica. Ciò per garantire, in ogni territorio, oltre alla normale copertura del turn over, l’attivazione di nuovi servizi e la garanzia del potenziamento estivo (quest’anno con 280 operatori in più e attraverso l’utilizzo di prestazioni orarie aggiuntive remunerate, secondo le necessità transitorie rilevate per i periodi estivi). Tale politica di assunzioni si è accompagnata, negli ultimi due anni, ad un importante processo di stabilizzazione del personale che ha riguardato oltre 1000 dipendenti cui si è affiancato – come già chiarito giorni fa – l’espletamento, con uno sforzo organizzativo molto rilevante, di impegnative procedure selettive che hanno portato alla approvazione di due graduatorie: una con 3.282 infermieri e una con 1.629 oss, che si stanno scorrendo, assicurando però ogni possibile attenzione alle collocazioni per garantire continuità di lavoro nel proprio ruolo al personale già impiegato in azienda con contratto a tempo determinato e utilmente collocato in graduatoria. In questa situazione generale sono intercorse, certo, situazioni straordinarie a seguito delle quali, nel rispetto di quanto previsto nel vigente Contratto di Lavoro, si è reso necessario riprogrammare congedi o riposi, col coinvolgimento degli operatori, ma sempre in chiave di eccezione rispetto alla regolare fruizione che rappresenta la consuetudine.
Su temi rilevanti quali ad esempio, part time, mensa, tirocini, valorizzazione del merito, il confronto è continuo e nei prossimi mesi si potrà tagliare insieme importanti traguardi. Come quello, già conseguito, del nuovo Regolamento aziendale che ha esteso il diritto allo studio anche al personale con contratto a tempo determinato come previsto dall’ultimo Contratto. E ad ulteriore riprova dell’interesse della Direzione Aziendale per valorizzazione e sviluppo professionale, si sono concluse in questi giorni le diverse procedure di selezione per 251 incarichi di funzione per l’area sanitaria, cogliendo in tempi rapidissimi quanto previsto dal nuovo Contratto. Anche gli analoghi incarichi per l’area amministrativa e tecnica saranno a brevissimo discussi al tavolo sindacale ed entro il mese di giugno verrà dato corso alle nomine per 176 incarichi dirigenziali, in aggiunta ai 15 già individuati nel mese scorso.
Risultati, questi, da attribuirsi non certo alla sola Direzione Aziendale, bensì allo sforzo corale e all’impegno di tutte le “parti in campo”. Un approccio rispetto al quale la Direzione sarà sempre presente e disponibile al confronto in un’ottica unitaria, respingendo invece logiche divisive e personalistiche, che non fanno bene a nessuno, ma soprattutto agli operatori e ai cittadini romagnoli.