Li finanzia la Regione Emilia-Romagna con oltre 280mila euro provenienti dal Fondo sociale europeo Plus: quasi il doppio delle risorse stanziate lo scorso anno (150mila euro) e 10 campi in più, per raggiungere anche le aree montane e interne.
L’obiettivo è superare gli stereotipi, sostenere le ragazze nella scelta di un percorso universitario nelle discipline tecnico-scientifiche e ridurre così il divario di genere nel digitale. Le esperienze formative saranno organizzate durante il periodo estivo e coinvolgeranno le studentesse del terzo e quarto anno delle scuole secondarie di secondo grado (superiori).
14 campi saranno ospitati nelle 10 città capoluogo (alcune ospiteranno più edizioni) grazie alle Università presenti in regione che offrono corsi di laurea fortemente improntati sul digitale (Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, oltre che il Politecnico di Milano sulla sede di Piacenza). Gli atenei metteranno a disposizione aule e laboratori di ricerca.
Altri 12 campi sono invece previsti nei comuni non sede universitaria, negli spazi messi a disposizione da scuole e altre istituzioni. Le sedi previste sono a Castelnovo ne’ Monti, Correggio, Guastalla e Montecchio Emilia (RE); Finale Emilia e Mirandola (MO), San Giovanni in Persiceto e Casalecchio di Reno (BO); Imola; Cento e Jolanda di Savoia (FE); Lugo (RA).
“In Italia un’impresa su tre dichiara di avere difficoltà nel reperire specialisti nel settore ICT, ma di circa 73mila laureati in materie scientifiche, le donne sono solo il 39%- commentano le assessore all’Agenda digitale e alla Scuola, Paola Salomoni, e alle Pari opportunità, Barbara Lori-. In Emilia-Romagna vogliamo superare le barriere che continuano a pregiudicare pari diritti e opportunità di carriera. Quest’anno la proposta di formazione gratuita si estende nei territori, raggiungendo aree interne e montane: le ragazze devono poter accedere alla cultura digitale indipendentemente dalla zona di provenienza. Un progetto- chiudono le assessore- che sta dando buoni risultati e sul quale abbiamo deciso di rafforzare l’investimento”.
Oltre ad approfondire le discipline tecniche e scientifiche, le partecipanti saranno coinvolte in laboratori formativi, seminari divulgativi e di sensibilizzazione, ma anche in attività di orientamento universitario. Svilupperanno in modo divertente e creativo progetti digitali quali app, prodotti di intelligenza artificiale, videogiochi. Prenderanno inoltre parte a visite guidate nei luoghi di eccellenza dell’innovazione tecnologica dell’Emilia-Romagna. Le date e le modalità di iscrizione saranno comunicate successivamente.
I campi estivi potranno arrivare sino a 52 ore di attività complessive per garantire la migliore qualità formativa ed esperienziale alle partecipanti.