Le imprese del comparto artigiano hanno saputo reagire e fronteggiare gli effetti della crisi energetica.
E’ quanto si rileva dall’indagine sulla congiuntura del settore di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, relativa al 2022.Nel quarto trimestre dell’anno le imprese della manifattura hanno ottenuto un altro aumento tendenziale della produzione (+1,6%), nonostante un ulteriore sensibile calo del ritmo di crescita. Con il sostegno delle tensioni sui prezzi, l’andamento del fatturato valutato a prezzi correnti ha continuato ad avere un aumento superiore a quello della produzione (+2,9%). Anche il ritmo della crescita del fatturato estero si è ridotto (+2,4%), ed è risultato inferiore alla dinamica del mercato interno.
Meno confortanti i risultati del processo di acquisizione degli ordini che ha rallentato ulteriormente (+0,8%). A fine dicembre le imprese attive ammontavano a 26.952 in flessione del 2,6% rispetto alla fine del 2021 (-698 imprese).
Anche nell’ultimo trimestre del 2022 è proseguita solo leggermente più contenuta la tendenza positiva che caratterizza ormai da 21 mesi l’artigianato delle costruzioni emiliano-romagnolo, grazie alla spinta dei “bonus”: Il volume d’affari a prezzi correnti ha fatto registrare un incremento del 4,7%. In questo settore il numero delle imprese attive è rimasto invariato: pari a 51.260 unità.
(fonte ANSA)