È la spinta delle giovani con meno di 35 anni a caratterizzare l’andamento in provincia di Ravenna della natalità delle imprese femminili nel primo trimestre dell’anno in corso. Come mostrano i dati dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio, rispetto alle iscrizioni registrate nei primi tre mesi del 2020, le nuove imprese fondate da under 35 aumentano del +9,8%. Ancora titubanti, sottolinea l’Ente di Viale Farini, si rivelano le colleghe più adulte, la cui voglia di mettersi in proprio cresce ma non supera l’1% (+0,9%).
Dopo la caduta delle iscrizioni complessive di nuove attività guidate da donne registrata nel corso di tutto il 2020, torna dunque a salire lievemente nel primo trimestre 2021 l’indicatore principe della vitalità imprenditoriale: 170 le imprese femminili nate tra gennaio e marzo scorso, contro le 164 dello stesso periodo di un anno fa, il dato più basso dal primo trimestre del 2011. Sebbene il valore assoluto sia ancora ben al di sotto delle performance del passato, la crescita del +3,7%, rispetto a gennaio-marzo 2020, segna quindi una prima svolta rispetto ai trimestri precedenti.
In tutto questo lungo anno di pandemia, le giovani aspiranti imprenditrici ravennati si sono mostrate più resilienti delle over 35. Nel primo e nel terzo trimestre 2020, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili sono addirittura aumentate (rispettivamente +13,3% e +52,6%, nel confronto con gli analoghi trimestri dell’anno precedente), a fronte delle riduzioni registrate dalle imprese femminili non giovanili, che hanno accusato cali del -15% e del -23,3%). Nel secondo trimestre del 2020, le iscrizioni delle imprese femminili under 35 si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-54,8% contro -60,7%), per poi ritornare in positivo nei primi tre mesi del 2021. E nonostante la crisi indotta dalla pandemia e gli effetti della difficile congiuntura, le donne confermano la loro capacità nel fare impresa che, in questi anni di grandi trasformazioni, è stata all’altezza della sfida: nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne risulta essere leggermente superiore a quello delle imprese maschili (+3,7% a fronte del +3%).
A fine marzo, la consistenza delle imprese femminili attive in provincia di Ravenna si attesta su 7.191 unità, pari al 21,2% del totale del sistema produttivo locale (21,2% anche in Emilia-Romagna; 22,6% mediamente in Italia). Per quanto riguarda le variazioni nel tempo, i dati della Camera di commercio mostrano che, nel confronto con fine marzo del 2020, la consistenza delle imprese “in rosa” è aumentata di 11 unità. In termini relativi, l’incremento corrisponde ad un +0,2%, rispetto al calo riscontrato per il totale provinciale delle imprese attive, che, in termini di variazione percentuale, hanno subito una flessione complessiva pari a -0,3%, così come le non femminili (-0,4%).
Rispetto a marzo dello scorso anno, per le imprese femminili ravennati, riscontri positivi si segnalano, in particolare, nei seguenti settori: Attività manifatturiere (+2%), Fornitura di energia elettrica, gas (+16,7%), Costruzioni (+1,4%), Commercio (+0,7%), Credito (+1,9%), Attività immobiliari (+4%), Attività professionali (+2,8%) ed, infine, Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+5,2%). Per quanto riguarda la forma giuridica, continua la ricomposizione tra il calo delle società di persone e delle imprese individuali, a fronte della crescita delle società di capitale (+3,7%). Con il segno + anche le imprese femminili in forma cooperativa (+1,3%), rispetto al primo trimestre del 2020. Il “peso” delle donne d’impresa, infine, è maggiore per il Comune di Ravenna (23,3%), seguito a ruota da Cervia (23,2%). Con un basso tasso di femminilizzazione si segnalano i Comuni di Bagnara di Romagna (16,6%) e di Cotignola (16,9%).
“La fotografia dell’imprenditoria femminile che l’Osservatorio della Camera di commercio ci restituisce – ha sottolineato la presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile di Ravenna, Antonella Bandoli – è quella di una realtà dinamica, fatta di imprese che nascono, crescono, si consolidano nel tempo, entrano a pieno titolo nel sistema economico dei territori. Un quadro che indica comportamenti economici maturi, profili professionali specifici, che ci confortano e ci spingono a fare di più e meglio. Il mettersi in proprio di tante donne non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma soprattutto è un fattore fondamentale di crescita e sviluppo di un intero sistema economico. Il Comitato – ha concluso Bandoli – continuerà a mettere a valore questo asset con interventi concreti, diffusi e, dunque, sempre più vicini alle esigenze delle donne che fanno impresa”.