“Importante anniversario da celebrare per la Fabi romagnola. Il segretario provinciale Alberto Barboni: «In questo lungo arco di tempo siamo cresciuti, insieme, forti del nostro passato e delle nostre origini, ma sempre vigili sui cambiamenti in corso per farci interpreti del cambiamento e non subirlo»
7 novembre 1973, mercoledì: il presidente della Repubblica Italiana è Giovanni Leone, la canzone più ascoltata “La collina dei ciliegi” di Lucio Battisti e tra i film più visti al cinema c’è “La Grande Abbuffata” di Marco Ferreri. Mentre in Italia si sperimentano le prime domeniche di austerity causate dalla crisi energetica, in via Guaccimanni, pieno centro storico ravennate, nasce il Sab locale della Fabi.
Da quel giorno, di anni ne sono passati 50.
La sede Fabi di Ravenna è oggi in via Dante Alighieri e di strada, in questo mezzo secolo, è stata percorsa molta.
A raccontarcelo è il segretario provinciale Alberto Barboni: «In questo lungo arco di tempo siamo cresciuti, insieme, forti del nostro passato e delle nostre origini, ma sempre vigili sui cambiamenti in corso per farci interpreti del cambiamento e non subirlo», commenta con orgoglio Barboni. Che prosegue: «Proprio grazie a questa capacità di rinnovamento e continua formazione molti lavoratori ci hanno accordato la loro fiducia iscrivendosi alla Fabi e consentendoci oggi di essere in costante aumento».
Lo scorso febbraio, in sede di congresso provinciale, è stata eletta la nuova segreteria, che guiderà la Fabi locale per i prossimi 4 anni: un team giovane, in virtù di un sano ricambio generazionale, che potrà sempre contare sulla preparazione di chi li ha preceduti e continua a sostenerli. La metà dei componenti il nuovo direttivo non era ancora nata quel 7 novembre 1973.
«Fare sindacato è una missione – questo l’inciso finale di Barboni – Bisogna mettersi al servizio degli altri. È fondamentale, soprattutto, la capacità di confrontarsi perché servono nuove idee e punti di vista: la diversità arricchisce tutti».!