«Il Ministro “alla Finzione ecologica” Lorenzo Cingolani, in una intervista pubblicata oggi su Repubblica, torna sul progetto CCS ENI a Ravenna per la cattura e lo stoccaggio della CO2, notoriamente avversato dai Verdi e dagli ambientalisti: “Nel PNRR non ci sono singoli progetti, con nomi e cognomi: i fondi europei andranno a gara e ci sarà qualcuno che deciderà quali progetti finanziare”, dichiara Cingolani che, poche righe sopra, sostiene i progetti di cattura della CO2, al pari del gas metano, ritenuto dal ministro ancora essenziale per i prossimi 10 anni» evidenziano Angelo Bonelli, coordinatore esecutivo Federazione dei Verdi, Silvia Zamboni, capogruppo Europa Verde Assemblea legislativa Emilia-Romagna e co-portavoce Federazione dei Verdi-Europa Verde Emilia-Romagna,e Paolo Galletti, coportavoce Federazione dei Verdi-Europa Verde Emilia -Romagna.
«Affermazioni in cui si palesa un condizionamento forte dell’ENI, azienda a controllo pubblico, sulle politiche energetiche del governo a partire proprio dal PNRR approvato dal Parlamento, col risultato di ritardare il raggiungimento degli obiettivi europei per il contrasto al cambiamento climatico. Mentre dovrebbe essere il governo a determinare gli orientamenti dell’ENI e magari a cambiare la sua governance per avviare la vera transizione energetica a sostegno delle rinnovabili e del raggiungimento della neutralità carbonica.
Sull’impianto CCS a Ravenna, da più parti contestato e bocciato dagli scienziati di Energia per l’Italia, si getta la maschera:non si rende esplicito il sostegno ad un progetto nel Piano presentato al Parlamento, ma lo si introduce poi di fatto nei progetti che saranno approvati.
Un’operazione camaleontica che nasconde l’assenza di una vera prospettiva di transizione ecologica.
Quello che serve al nostro paese, anche sotto il profilo della creazione di nuova occupazione pulita, è la vera svolta verde, a cominciare da una riviera romagnola eolico-solare. Per questi obiettivi continueremo a lavorare».