E’ un gradito ritorno a Ravenna quello di Enrico Dindo, tra i migliori violoncellisti del panorama internazionale, già ospite di “Ravenna Musica”, la stagione curata dall’Associazione Mariani che promuove anche questa edizione 2024. Insieme al suo ensemble I Solisti di Pavia Enrico Dindo si esibirà al Teatro Alighieri martedì 20 febbraio nella doppia veste di solista e direttore.
La vittoria del Primo Premio al Concorso “ROSTROPOVICH” di Parigi decide la carriera di Enrico Dindo che, dopo essere stato per 11 anni dal 1987 al 1998 primo violoncello solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala, inizia un’attività da solista che lo porta ad esibirsi con le più importanti orchestre del mondo sotto la bacchetta di grandi direttori Tra questi anche il leggendario Mstislav Rostropovich che ci ha lasciato un luminoso commento su Dindo: “… è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana”.
Direttore stabile dell’Orchestra da camera I Solisti di Pavia da lui creata nel 2001, dopo essere stato Direttore musicale della HRT Symphony Orchestra di Zagabria, è attualmente Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana, ed è docente della classe di violoncello presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, presso la Pavia Cello Academy e ai corsi estivi del Garda Lake Music Festival.
In oltre vent’anni di attività, I Solisti di Pavia hanno realizzato tournée internazionali di successo in numerosissime parti del mondo, dalla Russia al Sud America, dalla Svizzera a San Pietroburgo, da Mosca a Buenos Aires, da Parigi alla Scala di Milano.
Decisamente variegato il programma del concerto che prevede composizioni di autori attivi tra ‘800 e ‘900 e nella prima parte del ‘900. L’Adagio “Kol Nidrei” di Max Bruch scritto nel 1881, elaborato su temi ebraici e qui proposto in una riduzione dello stesso Enrico Dindo, precede un Concertino, composto nel 1948 dal russo di origine polacca Mieczyslav Weinberg, musicista perseguitato per motivi politici, riabilitato solo dopo la morte di Stalin.
Seguono la rara Romanza per violoncello e orchestra firmata nel 1883 da un diciannovenne Richard Strauss, quindi un brano tratto dal sofferto Quatour pour la fin du temps di Olivier Messiaen del 1941, e per concludere la deliziosa Serenata scritta nel 1876 da Robert Fuchs, passato alla storia come insegnante di Gustav Mahler e musicista molto apprezzato da Brahms.
Inizio concerto ore 21.
Biglietti da € 30,00 a € 5,00 a seconda del settore e dell’età dell’acquirente.